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Indagine ‘Pendolaria’, la linea ferroviaria Bari Nord al decimo posto tra le tratte da incubo in Italia

La Bari Nord si conferma al decimo posto nella classifica delle linee ferroviarie da incubo. A stilare la graduatoria è Legambiente, nel report “Pendolaria”. Nulla di nuovo su questo fronte, dato anche anche lo scorso anno si era registrato lo stesso risultato.
“La Bari-Corato-Barletta è la linea ferroviaria di 70 chilometri diventata purtroppo famosa il 12 luglio 2016 quando uno scontro frontale tra due treni, avvenuto nel tratto a binario unico tra Andria e Corato, ha causato la morte di 23 persone e oltre 50 feriti. A seguito dell’incidente la linea è stata chiusa tra Andria e Corato e sono partiti i lavori per il raddoppio di una tratta di 10 chilometri”, è scritto nella nota.
La riapertura della tratta ferroviaria Corato-Ruvo è stata posticipata più volte e continuano ad operare gli autobus sostitutivi (servizio che dipende direttamente dalla Regione) con i relativi disagi per studenti e lavoratori, specialmente nelle ore di punta in cui il servizio sostitutivo è carente. La tratta verso Ruvo è ancora chiusa nonostante le rassicurazioni del direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, che a settembre affermò: “contiamo di riaprire la linea in tempi brevi e comunque entro l’anno”. Ultimo episodio in ordine cronologico il 19 novembre, quando a causa di un grave disservizio sulla rete elettrica, i passeggeri rimasero in trappola per due ore, anche al buio nelle campagne di Ruvo.
“Altro che autostrade pedemontane e Tav. Le vere incompiute italiane sono 26 opere, bloccate e senza risorse, che aiuterebbero invece a migliorare la vita dei pendolari. Linee di metropolitane e tram e collegamenti ferroviari di cui potrebbero beneficiare oltre 12milioni di persone se si investisse in una cura del ferro nelle città italiane, in particolare al Sud dove i ritardi sono enormi, e su linee dove da anni si promettono miglioramenti per il trasporto delle persone e delle merci”, è la denuncia di Legambiente

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