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Ingiurie a Giorgia Meloni, Perretti (Crpo) chiede le dimissioni di Gozzini

La violenza sulle donne è tra le violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo e comprende tra le tante, tutte deprecabili, la violenza sessuale, la violenza psicologica, quella economica ma anche quella verbale. Dal 1° agosto 2014 è entrata in vigore la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), ratificata in Italia il 27 giugno 2013, che condanna ogni forma di violenza sulle donne e stabilisce precisi obblighi per le istituzioni finalizzati alla prevenzione, al contrasto della violenza e al sostegno delle vittime di violenza”. E’ quanto dichiara a nome dell’intera Commissione regionale pari opportunità della Basilicata, la presidente Margherita Perretti.

“Sempre più spesso, per il tramite dei social – dice Perretti – si registrano offese e insulti volgari, espressioni di odio sessista da considerare intollerabili e condannare. Riteniamo, quindi, indispensabile ed indifferibile da parte di tutte le Istituzioni l’impegno costante e serrato volto sia a combattere l’imbarbarimento del linguaggio, che a lavorare sulle questioni di genere in ogni ambito”.

“Considerato quanto accaduto nei confronti dell’on. Giorgia Meloni – sottolinea Perretti – che ancora una volta è stata oggetto di insulti volgari funzionali ad una violenza verbale inaudita, una brutalità che nulla ha a che fare con la critica politica ma un vero e proprio raccapricciante attacco contenente oscenità e volgarità, rivolte senza ritegno da un docente di Storia contemporanea dell’Università di Siena, il prof. Giovanni Gozzini; considerato che anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha personalmente telefonato all’on. Giorgia Meloni per esprimere la solidarietà e la sua vicinanza per quanto inaccettabilmente subìto, e che l’on. Meloni pubblicamente ha ringraziato e dichiarato, in merito alla telefonata, ‘un gesto che ho apprezzato molto, e che ribadisce con fermezza il​ limite invalicabile, in una democrazia, tra critica e violenza’. Tenuta presente anche la solidarietà​ espressa dall’Anpi che ha dichiarato ‘l’Italia democratica​ non può tollerare da parte di chiunque il linguaggio dell’odio e della miserabile offesa sessista’; Considerato, infine, che a nulla possono valere le scuse che puntualmente seguono di poche ore le infamanti e non cancellabili offese pronunciate da chiunque nei confronti delle donne e, nel caso di specie quelle impronunciabili rivolte all’on. Meloni, esprimiamo, come Commissione regionale pari opportunità di Basilicata, insieme al Coordinamento nazionale delle Crpo, la più ferma condanna nei confronti del docente universitario, auspicando, come seria presa di posizione e condanna, da parte del Rettore dell’Università di Siena, il licenziamento o la sospensione dal servizio se non anticipate dalle opportune dimissioni dello stesso”.

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