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La Bawer Matera non riesce a ripetere il blitz a Treviglio

La Bawer Olimpia Matera non riesce a ripetere il successo esterno di due settimane e in terra bergamasca arresta la sua rincorsa verso zone più tranquilla della classifica della proprio Divisione. La gara è stata intensa e a fine primo tempo, soprattutto, ad appannaggio dei cestisti allenati da coach Ciccio Ponticiello. Poi un terzo quarto che ha lanciato Treviglio, un recupero importante nell’ultimo tempo di gara, prima della resa finale. Una gara che ha lasciato ben sperare per lunghi tratti, con una Bawer pronta a lanciarsi definitivamente in questo campionato e mai doma sul parquet bergamasco. La partenza deficitaria della formazione biancazzurra sembrava infatti essere oramai alle spalle, ma qualcosa manca ancora per chiudere un cerchio che il coach, i suoi assistenti e tutti i giocatori sperano di blindare il prima possibile, vista anche la buona mole di gioco creata e la quadratura tattica della squadra, che prende sempre più la fisionomia che l’allenatore desidera.

LE IMPRESSIONI NEL POST MATCH DI COACH CICCIO PONTICIELLO – “Quando si perde con il break decisivo che matura per un improvviso 9 a 0, prodotto in 30” di inopinata follia, qualcosa che poco ha in comune con quanto si è visto prima e dopo quel maledetto frangente di gara, non si può che essere arrabbiati. Per larghi tratti del match abbiamo dato l’impressione di poter ripetere il blitz di Trento, facendo, in attacco ed in difesa, le cose che andavano fatte. Peccato, davvero peccato, dopo il doppio successo con Trento e Pavia pensavamo di essere fuori da quella che ho definito come “la manutenzione straordinaria”, la fase iniziata dopo il match con Perugia, e che credevamo si fosse chiusa, definitivamente e positivamente, proprio in Trentino. Evidentemente non è così, abbiamo ancora bisogno di crescere nella gestione dei momenti delicati dei match, non siamo ancora entrati nella fase successiva, quella in cui si capitalizzano tutte le occasioni che in ogni confronto costruiamo”.

L’ANALISI DELL’ASPETTO TATTICO DELL’INCONTRO – “Nel complesso il piano partita è stato portato avanti nella maniera giusta, non credo che un match come quello a Treviglio si possa riassumere alla voce “tutto sbagliato/tutto da rifare”, che ci imponga rivoluzioni copernicane. Piuttosto direi che siamo mancati nelle “piccole cose”, in ciò che concerne i dettagli, il taglia-fuori difensivo, la capacità di essere sempre aggressivi sulla palla, non solo all’inizio dei giochi, ma anche quando un gioco diviene “lungo”, oppure, passando ad aspetti offensivi, sapere riprendere ritmo quando l’altrui difesa “ti rompe un gioco”, essere dinamici anche quando il ritmo partita cala, quando l’avversario ti impone di eseguire a difesa schierata. In aggiunta a ciò, è indispensabile rimuovere immediatamente dalla nostra mente l’idea che si debba sempre soffrire a livello emotivo nel terzo quarto. Non è scritto da nessuna parte che il copione si debba ripetere sempre con le medesime modalità, bisogna uscire, una volta e per tutte, da questa sindrome del terzo quarto”.

 

 

 

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