BasilicataBasilicataCulturaPugliaTurismo

La cornice della Terravecchia, il regista Sergio Rubini incontra suo padre Alberto

Alla fine le strade di Sergio Rubini e del Lucania Film Festival si sono incrociate in una serata che ha intrecciato esperienze personali e professionali, in uno snodo che definire ferroviario è quanto mai appropriato. Il viaggio di Sergio Rubini verso il Festival ha avuto un prologo alla stazione ferroviaria Fal di Pisticci Scalo, dove il regista incontra il padre, anch’egli ospite dell’evento, per una visita sui luoghi in cui, seppur per poco, Alberto Rubini ha lavorato da capostazione. Perché sullo sfondo del percorso che ha portato l’attore e regista pugliese a Pisticci c’è una storia di famiglia. Sergio Rubini è un regista di grande fama e nei suoi film gli è capitato spesso di ispirarsi alle esperienze del suo vissuto, caratterizzato dal mondo che gravita intorno alle stazioni in cui suo padre ha lavorato. Alberto, invece, ha inculcato nel figlio la passione per il teatro, ispirando in qualche modo la sua scelta professionale. Alberto Rubini, inoltre, ha recitato una parte in “Stand By Me”, il fortunato cortometraggio di Giuseppe Marco Albano, giovane regista lucano e giurato del LFF, proiettato ieri sera insieme a “L’uomo Nero”, l’ultimo film del regista pugliese.

In questo contesto carico di umanità Sergio ed Alberto Rubini sono stati premiati al cospetto del pubblico del Festival con le “Elle” riservate di solito ai vincitori della kermesse, in un momento della serata che ha visto sul sagrato della Sala Grande i sindaci di Pisticci, Vito Di Trani, e di Matera, Salvatore Adduce, in un incontro presentato da Filippo Solibello, conduttore di Caterpillar, famosa trasmissione di Radio Due. La cerimonia ha seguito, nel programma di giornata, la suggestiva rappresentazione teatrale della compagnia francese Atelièer de Martin Venturelli, alla, quale ha assisto, fra l’altro, Carmelina Paternoster, vice direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi ed ospite del LFF.

A Sergio Rubini il sindaco di Pisticci ha consegnato il Premio Città del Cortometraggio. Ad Alberto Rubini, invece, il consigliere delle F.A.L. (Ferrovie Appulo Lucane) sponsor dell’intera iniziativa, Michele Lamacchia, ha consegnato una sorta di premio alla carriera professionale, che nel contesto cinematografico del LFF diventa anche un tributo alla sua passione per la recitazione, comunque ricca di esperienze legate al cinema ed al teatro.

Il Sindaco di Matera, Salvatore Adduce ha, invece, rilanciato la sfida di candidare la città dei Sassi come capitale europea della cultura nel 2019, una scommessa ambiziosa che si può raggiungere solo creando sinergie che vadano oltre la dimensione comunale e sappiano coinvolgere le eccellenze regionali, come il Lucania Film Festival. In questo ideale percorso di crescita comune, la kermesse pisticcese cerca di ampliare i suoi confini. E diventa inevitabile che il tema si sposti sul dibattito relativo alla Film Commission regionale. La presenza di Sergio Rubini diventa, allora, quanto mai appropriata e fa da prologo all’incontro con il pubblico e la stampa tenuto in prima serata sul Terrazzo della Casa della Cultura.

“La Film Commission – è il pensiero del regista e David di Donatello – è una grande opportunità per il territorio e non solo per il cinema. In Puglia le istituzioni hanno avuto la capacità di ascoltare e poi scommettere sulla cultura creando una Film Commission e dotandola di strumenti finanziari. Ed i risultati si vedono se è vero che al momento, in quella terra, si stanno girando una quindicina di film. Numeri che nemmeno Roma può vantare. Ed i risultati si sono visti subiti, come rivelano gli indicatori relativi alla crescita del turismo. Merito del cinema che divulga il nostro territorio, la sua cultura e la sua identità”.

Poi Rubini ha parlato di Basilicata, una terra a lui vicina per le esperienze di famiglia, avendo suo padre e suo nonno lavorato in diverse stazioni lucane. “Ho in cuore – aggiunge l’attore pugliese – di girare un film qui e prima o poi accadrà. Rocco Papaleo ha avuto il merito di dar luce a questa terra in chiave cinematografica. Adesso è arrivato il momento che voi abbiate una vostra Film Commission, che non va vista come un soggetto capace, da solo, di far crescere il cinema, ma va intesa come uno strumento legato alle realtà territoriali e come un servizio che può produrre una serie di opportunità, esperienze, lavoro, professionalità ed una tendenza culturale che non ha prezzo”. E’ a questa prospettiva che intende lavorare il Lucania Film Festival. Il fermento che conduce all’istituzione della Film Commission di Basilicata dovrà tener conto, per sfruttare davvero a pieno le sue potenzialità, di questo approccio professionale ed appassionato ad un mondo che per crescere ha bisogno innanzitutto di veder coinvolte le competenze in grado di creare, in questi anni, i presupposti per la sua esistenza e il suo sviluppo futuro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *