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La discarica: ragionare sul problema per soluzioni condivise.

Circa la discarica di La Martella appare evidente che mentre Città Plurale parlava di 200 mila mc di ampliamento, ne sono in ballo oltre 160 mila mc, uno scarto del 20%. Non poco, certo, ma in sede di realizzazione ci si potrebbe sempre allargare un po’.

Quello che  appare rilevante è che si va al raddoppio delle quantità assentite in Consiglio Comunale e senza  che quest’ultimo ne sia venuto a conoscenza, per quanto ci risulta. In Consiglio Comunale, nell’autunno del 2010, si era discusso, lo ribadiamo per chiarezza, dei 53 mila mc  da abbancare nella 3a e 4a vasca e di ulteriori  25 mila mc, che apprendiamo essere passati a 30 mila. Nessuno riferimento vi è mai stato agli “ appena” ulteriori 80 mila che sono pari ad altri  4 anni dell’attività della discarica e sommando i residui e quelli rivenienti dall’abbancamento, portano la discarica ad una operatività di almeno altri 6 anni. Che la discarica, al momento, sia gestita dal Comune è un dato, ma non è detto che questo continui all’infinito. Sull’argomento ci siamo già da tempo soffermati, non  resta sperare che, onde evitare quanto è successo a Fenice, il Comune di Matera  provveda a conformarsi a quanto disposto dall’art. 242 del dlgs 152/06 circa le procedure operative ed amministrative. Poco senso ha parlare del costo  della Tarsu se prendiamo a riferimento Potenza, dove i cittadini pagano più del doppio rispetto ai materani, perchè nel capoluogo regionale opera l’ACTA, che è un pesante carrozzone  e se poi si tenta di presentare un conto alla Regione per lo smaltimento del percolato, pari a 4 Milioni di euro. A questo punto tutti i gestori di discariche sarebbero autorizzati a presentare una qualche nota spesa alla Regione. Mentre per le altre discariche  che operano in Regione è noto il costo del conferimento dei rifiuti e  sono economicamente in equilibrio, ci chiediamo se è stato fatto mai il conto del costo per quella di La Martella. Di certo, quest’ultima in equilibrio economico non è se abbisogna di 4 Meuro dalla Regione. Fare riferimento al Piano Provinciale dei rifiuti è semplicemente restare nella vaghezza visto che l’impiantistica a valle non è stata determinata se non per grandi linee ed in maniera confusa. Anche questa è un’altra storia, in cui viene coinvolta tutta la Regione  nel momento in cui , si procede con l’ampliamento di discariche, sempre più spesso inquinanti. Gli impianti di riciclo dei rifiuti restano solo nei sogni e nelle  menzioni dei tanti convegni.

Per finire è bene ribadire che la discarica di Matera, escluso casi di durata temporanea, serve soprattutto la nostra città  e che  i comuni di Irsina e Montescaglioso e per alcuni giorni ancora Montalbano Jonico, sono tutti virtuosi perché fanno una raccolta differenziata che porta in discarica pochi rifiuti. Senza tirare in ballo l’immagine della città e la sua candidatura a Capitale della Cultura 2019,  occorre ragionare sul problema per individuare soluzioni condivise,capaci di portare ad  una gestione corretta attraverso una efficace raccolta differenziata.

Associazione Città Plurale

Il Presidente – Marino Trizio

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