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La fine del centrosinistra secondo Nichi Vendola

Tempo di bilanci per Nichi Vendola. A pochi giorni dalla tornata elettorale in Puglia, il leader di Sel ha tirato le somme del suo operato decennale alla guida della sua regione, convinto che abbia saputo governare bene, “aprendo processi di cambiamento radicale in tutti i settori”. Vendola ne ha anche per il centrosinistra italiano: “Un movimento finito, sepolto dalla svolta a destra delle politiche di Matteo Renzi”. Il tutto a pochi giorni dalla dichiarazione di ‘morte politica’ del Pd.
“Io credo che la sinistra debba ricominciare da una dimensione collettiva, da una dimensione corale, delle pratiche politiche e sociali. – ha continuato Vendola – Penso che debba, in maniera ancora più nitida, ricostruire un vocabolario per identificare il mondo, i dilemmi del tempo nostro. E che debba lavorare a un programma oggi alternativo e competitivo con il ‘Renzismo. In questo quadro, sono molti i singoli o le organizzazioni chiamate a dare un contributo. E io mi sento uno tra i tanti e voglio essere uno tra i tanti a dare questo contributo”.
“Uno come me – ha precisato Vendola – non si dimette dalla politica perchè la politica è parte integrante della mia vita. Vorrei rinunciare alla dimensione totalitaria della vita politica che inghiotte anche la vita privata. Vorrei recuperare tempo e spazio per imparare di più, leggere, scrivere, viaggiare e conoscere. Ma penso che questo debba appartenere ai diritti di tutti”. “Ovviamente – ha concluso Vendola – finiscono una esperienza e un ciclo in cui metti tutto a disposizione della vita pubblica. E tutto significa anche il sonno e il riposo. Oggi posso tornare a respirare in qualche maniera, e anche recuperare un pò di allegria”.

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