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La giunta regionale lucana vara un Ddl su spettacolo e cultura

La Giunta Regionale di Basilicata ha varato oggi il Disegno di Legge su “Norme organiche in materia di spettacolo e norme di disciplina delle attività culturali” che si pone l’obiettivo di mettere ordine nelle logiche di intervento regionale nel settore della produzione e diffusione di spettacoli e cultura, rafforzando e rendendo più trasparenti e partecipate le procedure di concorso della Regione nel sostegno a queste attività. La necessità di una forte attenzione al settore è determinata dalla visione della “Cultura come vera e propria infrastruttura sociale per la crescita civile dei territori” e come “mezzo di espressione artistica, di formazione, di aggregazione sociale e di crescita economica”, per cui si reputa indispensabile un intervento di sostegno, “garantendo l’autonomia della programmazione artistica e la libertà di iniziativa culturale ed imprenditoriale”.

Il Disegno di Legge, per la prima volta, affronta in maniera congiunta i temi della Cultura e dello Spettacolo che riconosce “quale componente fondamentale del patrimonio culturale, artistico, sociale ed economico della comunità ed elemento qualificante per la formazione e per la crescita dei cittadini” includendo all’interno di questa voce teatro, musica e canto nelle sue varie forme, la danza e gli spettacoli viaggianti. L’intervento di sostegno riguarda la produzione di spettacoli, oltre che il rafforzamento delle condizioni di distribuzione, le sperimentazioni, l’affermazione di giovani talenti, gli spettacoli che promuovano il territorio e l’inclusione sociale, la formazione, mostre ed attività editoriali e, ancora, le forme amatoriali, i festival, le rassegne e gli eventi. Parallelamente, sul versante culturale che non investe lo spettacolo, il sostegno potrà interessare il sostegno alle tradizioni locali, la conoscenza, la promozione e la fruizione dei beni culturali e paesaggistici, scambi e iniziative di cooperazione culturale nazionali e internazionali, premi, concorsi, convegni, conferenze, mostre e progetti di arte. Una particolare attenzione è poi riservata ai “Distretti Culturali, (individuati quali “laboratori stabili ed intersettoriali di produzione e diffusione culturale, tesi alla costituzione di un sistema culturale locale e al trasferimento di eccellenze in territori extra-regionali”) e alle “Residenze multidisciplinari” (“progetti, pubblici o privati, in grado di dar vita, all’interno di un teatro e/o di uno spazio polivalente, ad una molteplicità di attività interdisciplinari di produzione, distribuzione, promozione, formazione, capaci di attivare la contaminazione tra i linguaggi (teatro, musica, cinema, arte contemporanea, ecc.) e una rete di relazioni con il territorio”).

Il ddl, si propone di mettere ordine anche nell’utilizzo di risorse per le attività di sostegno. Per questo viene istituito un “Fondo Unico Regionale per la Cultura” dove confluiranno tutti i capitoli fino ad ora utilizzati per sostenere questo tipo di attività. Il Fondo sarà suddiviso in quattro capitoli, il primo dei quali rappresenterà il Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo, mentre il secondo sarà il Unico Regionale per le Attività Culturali. Infine ci saranno due fondi dedicati al sostegno ai giovani talenti e alle candidature internazionali. Annualmente la Regione effettuerà una programmazione delle azioni da mettere in campo, individuando risorse e criteri di selezione dei progetti da sostenere finanziamento tenendo conto delle ricadute in termini culturali, sociali, economici e turistici sul territorio regionale. Quanti vorranno candidarsi ai benefici economici dovranno iscriversi in un l’Albo regionale degli operatori culturali, che sarà articolato in tre sezioni, ossia operatori culturali dello spettacolo dal vivo operatori delle attività culturali e operatori culturali di rilievo regionale. II sostegno potrà essere richiesto, oltre che dagli operatori iscritto all’albo, anche da soggetti pubblici che agiscano in partnership con gli operatori stessi, e, in ogni caso, il contributo non potrà essere superiore al 50% dell’importo totale dei progetti candidati.

 

“Ciò che intendiamo fare con questo disegno di legge – ha spiegato il presidente della Regione Vito De Filippo è offrire uno strumento di sostegno efficace ad un settore in cui crediamo, garantendo il massimo del pluralismo e della libertà dei singoli operatori, cosa prioritaria nel settore della produzione culturale. Per questo insieme a strumenti economici che possono dare certezza a un ‘piano industriale’ di attività culturali, mettiamo in campo un sistema di regole trasparenti che garantiscono l’espressione del libero pensiero. Ed è proprio dal fermento che la cultura è capace di produrre che la Basilicata potrà avere ritorni utili anche ai settori produttivi e dell’economia. Per questo confermiamo la nostra visione della cultura quale infrastruttura di sviluppo, su cui vale la pena di puntare anche con una specifica attenzione normativa”.

“I fermenti culturali presenti in Basilicata sono tanti – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Rosa Mastrosimone – a testimoniare come questa terra sia ricca sotto questo profilo. E noi abbiamo il dovere di far di tutto per valorizzare questa realtà come fattore di crescita sia sociale che economico. L’operazione che portiamo avanti con questo ddl – ha spiegato l’assessore – è di conseguire migliori risultati a parità di risorse. Un intervento che tende a consolidare un sistema culturale lucano, integrandosi con altri interventi che hanno inciso e continuano a incidere positivamente in questo settore ponendoci all’attenzione nazionale, quali, da ultimi, i centri della creatività avviati sul territorio con il coinvolgimento della comunità dei creativi”.

 

 

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