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La lectio magistralis di Sergio Rubini oggi al Polo delle Arti e della Cultura della Regione Puglia in Fiera del Levante

Provocatoria, brillante, accattivante e colta: sono gli aggettivi che meglio descrivono la lectio magistralis di Sergio Rubini, che si è svolta all’interno del Polo delle Arti e della Cultura, Padiglione 115 della Fiera del Levante. In un’aula workshop senza più posti a sedere, il celebre attore, regista e sceneggiatore pugliese ha entusiasmato e arricchito i partecipanti svelando trucchi, tecniche, teorie e retroscena del mondo del cinema e del teatro.
Rubini professa il suo amore per il grande schermo e descrive le tante differenze col teatro, dalla scena alla tecnica di recitazione. In questi giorni l’attore, regista e sceneggiatore pugliese è impegnato a girare un film con Pippo Mezzapesa, ma è operativo costantemente anche nel teatro. Rubini ha lavorato con i più grandi registi del cinema italiano e internazionale: la Regione Puglia ha creato in questo modo una grande occasione di arricchimento a tutti gli aspiranti attori che hanno avuto modo di partecipare all’incontro.
“L’attore non ha una valigia, come spesso dicono: non si veste, ma si spoglia – spiega il regista pugliese – Recitare non è tirare fuori la parte più bella, ma i difetti: la nostra verità sono i difetti. Se incontrate registi che vogliono utilizzarvi come un flauto a 4 buchi, scalpitate: mettere fuori la vostra umanità. L’attore all’interno di un provino dà il peggio di sé, perché ha bisogno di mettere in luce la sua umanità, di essere accettato, per dare il meglio. Il mestiere del regista è cercare la vitalità, lasciarsi suggestionare dall’attore”. Quindi, secondo Sergio Rubini, l’attore non deve sentirsi finto, deve essere totalmente dentro il suo personaggio: “non bisogna far finta, ma è necessario maneggiare la verità”.
I partecipanti si sono confrontati con il regista pugliese, anche sulle nozioni di recitazione acquisita: si sono messi in gioco sotto la direzione del maestro, individuando gli errori e gli stereotipi della recitazione da eliminare. Il celebre attore ha confutato la convinzione che il teatro sia una forma di recitazione più alta: «Sono due cose diverse, ma l’attore sul set cinematografico è solo e nudo. Non è rassicurato dagli applausi del pubblico e dal cono d’ombra del palco. Questo è il mestiere della verità:
fate cose vere. Non mimate di avere in mano un mazzo di chiavi, prendetelo in mano!- spiega – Gli attori sono anche autori, anche perché riproducono un sentimento con la propria visione del mondo». A fine incontro applausi e strette di mano: i partecipanti hanno aggiunto un nuovo importante tassello al loro percorso formativo, grazie al workshop promosso dalla Regione Puglia.

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