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La Patata di San Severino Lucano, eccellenza agroalimentare del Parco Nazionale del Pollino

Quando si parla di prodotti agroalimentari, la Patata di San Severino si segnala sicuramente come una delle produzioni tipiche “emergenti” che è necessario valorizzare tramite un’attenta opera di riscoperta, per evitare che il paventato pericolo di scomparsa del suo genotipo si manifesti concretamente.

È da questa considerazione che il sindaco di San Severino, Franco Fiore, già qualche anno fa è partito dando l’avvio ad un importante studio genetico per carpire caratteristiche e i segreti del prezioso prodotto presente in un doppio ecotipo la “Marca” e la “Paesana”. Fiore insieme al gruppo esecutivo ha voluto riportarle all’attenzione degli agricoltori a cui ha proposto la coltivazione per cercare di sviluppare l’economia delle contrade Villaneto e Mancini, particolarmente vocate a tale produzione. L’obiettivo è quello di accrescere l’economia della cittadina del Pollino mettendo nel paniere dei prodotti del Parco anche la patata, quella a pasta bianca (Marca) o gialla (Paesana) un tempo tra i nutrimenti base dell’alimentazione del popolo di San Severino Lucano oggi quasi scomparse. In particolare la prima non è farinosa e ha il pregio di non sfaldarsi durante il processo di cottura. Ha una consistenza soda e la cottura uniforme la rende adatta a molteplici preparazioni. É ideale per la panificazione. Le due varietà, prodotte a una altezza di 600-800 metri nelle località Villaneto e Mancini, fruiscono di un sistema di coltivazione caratterizzato dall’impiego come fertilizzante di letame e dalla totale assenza di integratori chimici.

Dopo la ricerca e la rimessa in produzione dei due bulbi, è stata coinvolta l’Alsia che si è occupata della caratterizzazione genetica e bio agronomica della varietà tipica, per altro già inserita nell’elenco delle biodiversità orticole della regione Basilicata e candidata alla iscrizione nell’Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali.

“Vogliamo salvaguardare questo alimento in via d’estinzione – ha detto Fiore – perché riteniamo che abbia tutte le caratteristiche per entrare a far parte di quelle colture che sono espressione del nostro mondo agricolo. Il recupero e la valorizzazione di antiche varietà orticole come la patata è importante sia per evitare l’abbandono di terreni, sia per dare la possibilità a tante persone di integrare il proprio reddito con la vendita di prodotti tradizionali e genuini. La patata ha le carte in regola per entrare nelle strategie di offerta turistica ed affiancare alle bellezze naturali del Pollino, alla nostra cultura, l’enogastronomia tipica e di qualità”.

La Patata di San Severino Lucano è segnalata dalla guida www.girovagandoinitalia.com e parteciperà alla mostra evento itinerante Basilicata, viaggio nelle eccellenze culturali e enogastronomiche. Info: www.comune.sanseverinolucano.pz.it/

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