AttualitàBasilicata

La politica giovanile scende in campo contro le scorie nucleari

Dopo un secco NO nel 2003, da parte dei Lucani, al sito unico di smaltimento e stoccaggio delle scorie nucleari presso il Comune di Scanzano Jonico, che portò a riversare sulle strade locali oltre 100.000 cittadini, e un referendum popolare nel 2011 che ha visto la netta opposizione degli Italiani all’introduzione del nucleare – 92% votò per il NO – , oggi ci ritroviamo a combattere affinché si escluda nuovamente la
designazione di uno dei territori situati all’interno della nostra regione o nell’immediata vicina Puglia. In un paesaggio come quello lucano e materano, in cui il turismo è un fattore importante, da non trascurare, non è pensabile intraprendere la via del nucleare, che avrebbe molte ripercussioni negative ed un danno elevato d’immagine per l’intera regione e la città di Matera. Vedremmo passare il prestigioso titolo da Capitale Europea della Cultura 2019 a Capitale Nazionale delle Scorie Nucleari. Non possiamo permettere che accada. Per scongiurare ciò è necessaria un’azione comune, proveniente da tutti e per l’interesse di tutti i cittadini lucani. Il fatto, pur sussistendo nella sola Carta Nazionale, merita la giusta attenzione, è necessario essere lungimiranti e non temporeggiatori. Pensare alle possibili ed eventuali conseguenze di questa manovra, amica del danno ambientale, non è frutto del sogno popolare, bensì di indagini peritali. La sanità lucana non è incentivata anni orsono, pertanto, su di essa, non deve gravare l’onere di deposito per le attività compiute da sistemi sanitari extra moenia, quindi fuori dalla Regione Basilicata. Abbiamo, come territorio, da tempo scelto di proiettare il futuro su una diversa direttrice di sviluppo, legata alle nostre naturali vocazioni (ambiente, agroalimentare di qualità e turismo), in una prospettiva di sostenibilità legata
al Green New Deal, sostenendo ricerca e innovazione, puntando su giovani ed imprese. Non si può tornare indietro.
Per le suddette ragioni, i coordinamenti politici giovanili, unitariamente, hanno assunto l’impegno di combattere insieme e pressare il governo nazionale affinché allontani la designazione del sito unico.

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