La Regione Basilicata prima in Italia per trasparenza
La Regione Basilicata è prima in trasparenza in Italia. Il sito internet del massimo ente lucano, infatti, è il primo tra quelli delle regioni Italiane ad essere stato adeguato a quanto previsto dal Decreto Legislativo 33 del 2013 in materia di Amministrazione trasparente e accesso civico, rispettandolo al 100%. Come facilmente verificabile sul sito del Ministero per la Pubblica amministrazione e semplificazione (e precisamente al link http://www.magellanopa.it/bussola/page.aspx?s=verifica-dlgs-33-2013&qs=i%2fIwZsp5t0Z%2fqJNdz1eumw%3d%3d), la Regione Basilicata è l’unica ad aver rispettato tutti e 67 gli indicatori di trasparenza previsti nel citato decreto con il proprio sito istituzionale (www.regione.basilicata.it).
In particolare sono state create e posizionate, con l’evidenza richiesta dalla norma, le sezioni Amministrazione trasparente, Programma per la trasparenza e l’integrità, Rendiconti gruppi consiliari regionali/provinciali, Consulenti e Collaboratori, Dotazione organica, Contrattazione collettiva, Posizioni organizzative, Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti, Personale, Dirigenti, Bandi di concorso, Bandi di gara e contratti, Carta dei servizi e standard di qualità, Beni immobili e gestione patrimonio, Pagamenti dell’amministrazione, Indicatore di tempestività dei pagamenti, Opere Pubbliche, Pianificazione e governo del territorio, Informazioni ambientali, Interventi straordinari e di emergenza.
E sempre a quanto risulta dallo stesso Ministero, la Regione Basilicata brilla anche per aver adempiuto a tutti e quattro gli altri indicatori di trasparenza e accessibilità, mettendo direttamente nella propria homepage (oltre alla sezione Trasparenza) Urp, Pubblicità legale, sezione Privacy e Note legali. L’adeguamento della piattaforma tecnologica è, inoltre, soltanto uno dei passaggi messi in campo per migliorare la qualità e l’efficienza dell’amministrazione regionale nei rapporti col cittadino. Il sito “Amministrazione trasparente”, infatti, continuerà ad essere riempito di contenuti per garantire ai cittadini quello che il legislatore chiama “accesso civico”.