La scuola secondaria di I grado di Tricarico a Budapest
Si è concluso il quarto incontro del progetto Comenius con il viaggio a Budapest della Scuola Media di Tricarico, diretta dal dirigente scolastico prof. Antonio Lavalle. Dal 16 al 22 marzo, sei alunni Carbone Francesca, Curci Marina e Antonio Dabraio della classe terza e Amato Pancrazio, Nerone Luca e Vizzuso Claudia della classe seconda, hanno incontrato i coetanei ungheresi, polacchi e inglesi. Insieme ai loro insegnanti, Domenica Franchino, Benedetto Giuseppina, Berardi Imelda, Giammarrusti Vito e Salomone Rosa hanno visitato la Scuola Primaria Eötvös József Általános Iskola situata a Cepsel, distretto della capitale ungherese. Innumerevoli sono state le attività programmate durante questa settimana internazionale. Tutti i partecipanti, alunni e docenti hanno non solo visitato la scuola ospitante, ma partecipato alle lezioni di inglese, storia, musica, danza moderna, laboratori di chimica e fisica, arte, cucina, artigianato e attività sportive. I padroni di casa sono stati molto bravi nel coinvolgere gli ospiti nelle danze e i canti folkloristici, i giochi sportivi, il tiro con l’arco, la preparazione di dolci tipici ungheresi e le attività artigianali. Il confronto ha messo in evidenza la diversa organizzazione scolastica e i diversi metodi di insegnamento con un arricchimento culturale e didattico reciproco. Tra le attività programmate dalle quattro scuole era anche prevista la rappresentazione di uno spettacolo teatrale in inglese e la presentazione di una ricetta tipica. La Scuola Media di Tricarico ha presentato un lavoro intitolato “The Carnival Parade”, ispirato ad un breve racconto scritto dai ragazzi sul Carnevale tradizionale di Tricarico presentando anche uno dei tanti piatti tipici del proprio paese, cavatelli con sugo di salsiccia. Il soggiorno, però, non si è limitato alle attività scolastiche, seppure interessanti e coinvolgenti, ma ha previsto anche le visite guidate al castello di Buda e ai luoghi più belli della città. Di particolare interesse per i ragazzi è stata la visita al Parco Equestre di Lazàr a Domonyvölgy, situato in una pittoresca vallata a 35 Km da Budapest, dove hanno assistito a magnifici spettacoli di pariglia. Altre mete delle visite sono state i laboratori artigianali di campane, di tappeti e di ricami tipici. Durante la visita i ragazzi sono stati ospiti delle famiglie dei loro coetanei ungheresi, conoscendo così nuove consuetudini e tradizioni culturali, e facendo pratica nell’uso della lingua inglese in contesti familiari per esprimere bisogni, desideri e opinioni. L’esperienza fatta è stata molto positiva come si percepisce da alcune loro considerazioni. Per Luca della classe 2C “Questo viaggio in Ungheria è stato molto interessante, mi ha aiutato a crescere ed ho appreso molto. Porterò sempre nel cuore questa esperienza”. Francesca della 3A dice: “Ho trascorso giorni bellissimi e nello stesso tempo ho imparato a dialogare meglio in lingua inglese ed ho conosciuto persone fantastiche. E’ un’esperienza irripetibile che vale più di mille gite”. Antonio della 3C, così si esprime: “È stata un’occasione per conoscere un nuovo mondo e nuovi amici con i quali spero di mantenere l’amicizia e rimanere sempre in contatto”. Anche per Martina,3B, Claudia,2A e Pancrazio, 2B, il viaggio a Budapest sarà indimenticabile. “È stata un’esperienza meravigliosa che ci ha fatto conoscere nuove realtà, nuove culture e persone fantastiche e simpatiche…. Le famiglie sono state accoglienti”. Questo di Budapest è stato l’ultimo incontro delle scuole impegnate ormai da due anni nel progetto Comenius dal titolo “Folk and traditional tales throughout Europe” ovvero “I racconti popolari e tradizionali in Europa”. Il primo incontro tra le scuole partner che ha coinvolto non solo docenti e studenti, ma anche il Dirigente scolastico prof. Antonio Lavalle, è avvenuto a Peterborough in Inghilterra dal 19 al 25 ottobre 2009 ed è stato caratterizzato da una full immersion nella lingua e nella vita quotidiana inglese. Durante l’international week i ragazzi hanno presentato il proprio paese in diversi modi, tra cui esposizioni in lingua, presentazioni, cartelloni, poster, fumetti, canti e balli tradizionali. Il secondo incontro è avvenuto proprio a Tricarico dal 15 al 21 Marzo 2010. Per preparare questo incontro ogni scuola ha lavorato a uno dei racconti popolari degli altri paesi e gli ospiti hanno potuto avvicinarsi alla nostra cultura. I ragazzi sono stati i veri protagonisti diventando all’occasione attori e guide, descrivendo ai visitatori stranieri i monumenti, le chiese e i palazzi di Tricarico mettendoci tanta passione e comunicando rigorosamente in inglese. Si sono pure esibiti in musiche, canti e balli tradizionali trascinando gli ospiti nella danza con i ritmi della tarantella e della pizzica. Il terzo e penultimo incontro si è tenuto a Lodz in Polonia dal 17 al 22 ottobre 2010 dove ogni paese ha rappresentato la fiaba del Brutto Anatroccolo che ha portato a riflettere sull’accettazione della diversità e sul bullismo. Interessanti sono state la visita alla città di Varsavia e alla città di Lodz, un tempo un grande centro industriale con numerose fabbriche di cotone e anche sede del Museo delle tradizioni e dell’Indipendenza, dove le immagini sullo sterminio degli ebrei hanno colpito sia gli studenti che gli insegnanti accompagnatori. La prof.ssa Domenica Franchino, coordinatrice del progetto, sottolinea gli aspetti positivi degli scambi e la loro validità didattica. “L’obiettivo primario del partenariato era la valorizzazione della dimensione europea, la cooperazione, l’allargamento degli orizzonti culturali e l’amicizia tra i paesi. Il progetto ha contribuito ad accrescere la capacità di lavorare in gruppo, di utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e soprattutto ha contribuito a migliorare la capacità di comunicare nella lingua inglese accrescendo la motivazione all’apprendimento delle lingue straniere. Ora il progetto si è concluso, resta solo un’appendice relativa alla pubblicazione di un volume contenente i racconti creati dagli studenti dei quattro paesi, ma i saluti tra docenti e alunni italiani ed europei non è stato un commiato definitivo, bensì un arrivederci. Il lavoro svolto è stato impegnativo, ma ci ha arricchito tutti dal punto di vista professionale, culturale e umano, ha procurato tante soddisfazioni e gratificazioni a tutti e spero sia possibile proporre un percorso didattico e culturale simile anche in futuro”.
Vito Sacco