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La storia della bimba che viveva con il suo cane

E’ cresciuta per anni insieme al suo cagnolino, con gli stessi comportamenti, mangiando e bevendo addirittura nella stessa ciotola. Sembrerebbe un’assurdità, ma è la vita che, per 7 lunghi anni, ha condotto una bambina di Bari. Questa terribile storia non sarà archiviata, infatti il procuratore capo della Repubblica di Bari, Antonio Laudati, ha richiamato dal Gip e assegnato a se stesso il fascicolo sull’inchiesta, avviata nell’ottobre del 2010. Nei giorni scorsi il pm inquirente aveva chiesto l’archiviazione dell’indagine avviata per violenza sessuale. Da oggi, invece, la procura procederà per le ipotesi di abbandono di minore e maltrattamenti.

Secondo quanto comunicato da Laudati le indagini saranno svolte da un nucleo specializzato nella tutela dei minori della Polizia di Stato per accertare non soltanto le responsabilità dei genitori, entrambi comunque affetti da problemi psichici, ma anche eventuali negligenze da parte degli assistemti sociali. All’epoca della scoperta del caso, infatti, la famiglia era già seguita dai Servizi sociali del Comune di Bari.

La storia risale a un anno e mezzo fa. Il 21 ottobre 2009 i genitori della piccola, che allora aveva solo sette anni, lanciarono l’allarme; la loro figlia era sparita, pensano sia scappata. Chiamano il 112 e il 113 ma non sanno descrivere la bimba, né ricordano che vestiti indossi. Poliziotti e carabinieri così cercano ovunque la piccola finché non la trovano addormentata in un armadio: gambe appoggiate su una mensola e viso sul petto accanto a un cane. Attorno ci sono escrementi, avanzi di rifiuti, materassi senza lenzuola e sporchi. Attualmente la bimba vive in una casa famiglia, non sa parlare e si esprime a gesti; mima solo la violenza subita.

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