BasilicataCultura

‘La vita delle opere e l’incontro delle culture’. Seminario all’Unibas di Matera

Venerdì pomeriggio 16 marzo, alle ore 16.30, nell’aula magna dell’Università di Basilicata, in via Lazazzera, si svolgerà il seminario di studi su “La vita delle opere e l’incontro delle culture”, organizzato dalla facoltà di Architettura. Si discuterà sul ruolo dell’architettura nell’incontro delle culture di cui Matera, candidata a essere capitale della cultura 2019, è un caso emblematico. La storia plurimillenaria di questa città si presenta oggi come una eredità, quanto mai articolata e complessa, dove l’indicazione più significativa, per questo seminario, sta nel “cambiamento di stato” di una marginalità, ossia nella trasformazione di un limite in uno spazio di rigenerazione. In tale fenomeno, l’incontro tra le culture assume una posizione strategica che assegna all’architettura un ruolo progettuale, per trasformare le barriere che dividono luoghi, culture e pratiche in nuovi spazi esistenziali e di senso. Dopo la breve presentazione di Armando Sichenze, presidente del comitato ordinatore della facoltà, seguirà la relazione di Vieri Quilici, ordinario di Composizione architettonica alla facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre, autore del libro “La vita delle opere, una riflessione e vari pretesti sulla durata in architettura”, Palombi editore, Roma, 2011. Quilici s’interrogherà su quanto dura materialmente l’architettura e quanto dura il senso e il significato delle sue opere e su quanto a lungo si conserva il senso e il significato del progetto. Seguirà la relazione di Ramon Rispoli, che attualmente insegna alla Bau di Barcellona. Già dottore al Politecnico di Torino, si rivolgerà al dottorato internazionale in “Architecture and urban phenomenology” per illustrare anzitutto la sua esperienza dottorale e ricostruirà la trama complessa dei rapporti tra cultura architettonica italiana (da Rossi a Tafuri) e americana (MoMA, Cornell, MIT) nel corso degli anni Settanta. Successivamente, Biagio De Giovanni, noto esponente della cultura attiva, come “italiano del sud” al parlamento europeo, a partire quindi da un osservatorio privilegiato, illustrerà lo scenario attuale complesso e soprattutto dinamico di un più generale incontro tra le culture in campo europeo. De Giovanni, sulla base della sua esperienza, proverà a disegnare un orizzonte possibile su cui proiettare il senso delle attività, di concludere poi il seminario aprendo una discussione sul quadro complessivo scaturito dai lavori. Hanno assicurato la loro partecipazione al dibattito Franco Iacono, già europarlamentare, Giovanni Longobardi, architetto e professore a Roma 3 e poi la sovrintendente Marta Ragozzino e Ina Macaione, architetto e professore Unibas, curatrici della mostra “EX.0 cambiamenti di stato”.

Vito Sacco

 

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