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Lavoro, preoccupano i dati sull’occupazione

Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, esprime forte preoccupazione per i dati sull’occupazione diffusi nei giorni scorsi dall’Istat. “La lieve flessione del tasso di disoccupazione, subito accolta con inappropriata soddisfazione da osservatori troppo superficiali, è un dato grossolano che va preso con le molle e interpretato con estrema cautela e attenzione”, spiega il segretario della Cisl lucana, secondo cui “in realtà dai dati Istat emerge in maniera inequivocabile un forte incremento della popolazione inattiva e degli scoraggiati, ovvero di coloro che, in assenza di concrete opportunità occupazionali, hanno smesso di cercare lavoro in un quadro di aspettative già fortemente compromesso dalla crisi economica”.

“Sia la flessione del tasso di disoccupazione – continua Falotico – sia la riduzione del tasso di disoccupazione giovanile, che resta comunque altissimo, sono pesantemente condizionati dal contestuale aumento degli inattivi e dalla riduzione degli occupati, fenomeni che evidenziano una preoccupante condizione di stallo del mercato del lavoro e segnalano l’incapacità del sistema produttivo di riassorbire l’occupazione persa, col rischio di uno strutturale riposizionamento verso il basso della base occupazionale”.

Per il segretario della Cisl lucana “questi dati ribadiscono l’urgenza di intervenire con una politica articolata e complementare che agisca sia nel breve che nel medio-lungo periodo mediante un mix calibrato di politiche industriali e politiche attive del lavoro. In questo senso la riforma dell’apprendistato e il credito d’imposta per le assunzioni nel Mezzogiorno rappresentano due importanti misure per invertire il ciclo negativo del mercato del lavoro e per dare risposte concrete ai giovani disoccupati al primo lavoro, alla fascia critica dei non più giovanissimi, impigliati nella rete della precarietà, e agli over 50 che in questi anni sono stati coinvolti in chiusure e ristrutturazioni industriali”.

“Accanto alle misure di breve periodo – continua Falotico – è necessario intervenire sulle riforme strutturali del mercato del lavoro, a partire da un piano di rafforzamento dei servizi per l’impiego, in un’ottica di sinergia tra pubblico, privato e privato sociale, e dal rilancio della formazione professionale, intesa come leva per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro qualificata. Infine – conclude Falotico – vanno messe in campo tutte quelle misure tese al rilancio della produzione, dal pacchetto di convenienze localizzative che favorisca gli investimenti abbattendo i costi dei servizi pubblici, come acqua, luce e gas, alla semplificazione delle procedure autorizzative, fino alla rimozione del gap infrastrutturale materiale e immateriale che impedisce alla nostra regione di essere stabilmente agganciata alle grandi direttrici nazionali e continentali del traffico merci”.

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