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Le bellezze storiche della Val d’Agri tornano a splendere

Le chiese della Val d’Agri, uno dei più antichi patrimoni artistici della Basilicata, sono tornate a nuova vita, abbinando al carico di testimonianza storica un livello di sicurezza delle strutture per i fedeli e visitatori, e di conservazione dei reperti artistici forse senza pari nel Paese. Sono 48 gli interventi effettuati nell’area interessata dai benefici delle royalty del petrolio per ridare splendore al beni architettonici religiosi e favorire lo sviluppo turistico dell’area. Interventi come il restauro della cuspide del campanile, la realizzazione dell’intonaco a calce per la facciata principale, un nuovo impianto elettrico per la Chiesa Santa Maria Assunta di Gallicchio risalente al 1324; o come i lavori di manutenzione straordinaria della Chiesa S.S. Rosario di Tramutola costruita nel 1575. Insomma un quadro talmente differente rispetto a quello con cui si fa i conti generalmente per il patrimonio artistico italiano, tra tagli di bilancio, ritardi della burocrazia e disattenzioni incomprensibili che portano a casi come quelli della Casa dei Gladiatori di Pompei o della Torre di Pavia. I lavori che hanno interessato il patrimonio di edilizia di culto in Val d’Agri, finanziati dal Programma Operativo Val D’Agri-Melandro-Sauro-Camastra, nell’ambito della tematica A “Riqualificazione dei centri urbani”, fanno parte del programma speciale riservato all’Edilizia di Culto e hanno visto il coinvolgimento di più soggetti attuatori, dai comuni alle diocesi e al Ministero per i beni e le attività culturali (Mibac) in una logica di progetto di “area vasta”.

Sono proprio i fondi derivanti dalle royalty che hanno permesso al Ministero di rifare l’impianto elettrico e contrastare la formazione di umidità lungo le pareti interne della Chiesa di San Vitale di Armento che conserva l’urna con i resti dell’omonimo santo basiliano, testimonianza dell’importante passaggio dei monaci bizantini nella bassa e media Val d’Agri. Ed ancora il restauro della struttura esterna della Chiesa Madre di Spinoso al cui interno è possibile ammirare notevoli dipinti e pregevoli altari lignei del ‘700 con una tela raffigurante la Madonna del Carmine ed anime purganti ad opera del pittore Antonio Francesco Delfini. Un elenco di progetti che ha interessato l’intero patrimonio architettonico presente sul territorio, coinvolgendo le chiese più antiche e quelle costruite negli ultimi due secoli che necessitavano di lavori di manutenzione. L’azione sinergica ha reso e sta restituendo fruibilità ai segni storici della valle, non solo per i residenti ma anche per i turisti che arrivano sul territorio e spesso ignorano le bellezze presenti. Un insieme di interventi che vede coinvolti tutti i comuni del P.O. Val d’Agri e dimostra una spesa, al 31 dicembre 2010, per oltre l’80 per cento delle risorse con un incremento del 10 per cento rispetto all’anno precedente. Quasi tutti gli interventi sono stati conclusi con un’economia di spesa che ha permesso di reinvestire le somme in maniera adeguata per il bene dell’opera architettonica.

Prendendo atto dello stato di attuazione della prima fase del programma, la Regione Basilicata ha approvato il finanziamento di ulteriori due tranche del programma, da realizzarsi in un’unica fase, per un importo complessivo di 4.280.000 euro. Una scelta volta a confermare l’impegno assunto per la conservazione di ciò che la storia ha regalato alla valle, la messa in sicurezza del patrimonio esistente e la maggiore divulgazione dello stesso perché il passato diventi un’occasione di crescita per il futuro.

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