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Le misure del Parco del Pollino per abbattere i cinghiali

191 i nuovi esperti nel censimento e prelievo di ungulati o meglio selecontrollori del Parco Nazionale del Pollino che l’altra sera hanno ricevuto l’attestato di partecipazione al corso e che a breve potranno rispondere al bando e sottoscrivere la collaborazione con l’ente parco per l’abbattimento controllato dei cinghiali. Il problema ungulati nell’area protetta Calabro-lucana è al centro di dibattito da tempo a causa dell’elevato numero dei maiali selvatici e dei danni che arrecano alle coltivazioni. Il Parco, dice il vicepresidente Franco Fiore, sta portando avanti una seria politica per il controllo della presenza della specie nell’area protetta dove è massicciamente presente causando gravi problemi all’agricoltura e generando preoccupazioni per l’incolumità pubblica delle popolazioni. Diversi i punti di intervento, tra cui l’abbattimento selettivo del Cinghiale, misure che dovranno e potranno essere adottate da persone opportunamente formate ossia selecontrollori. A ciò si aggiunge la cattura da parte degli agricoltori con appositi chiusini che gli stessi potranno installare e gestire. Oltre all’indennizzo per i danni riconosciuti, ricordo, continua Fiore, che gli uffici stanno lavorando per accelerare l’iter burocratico delle pratiche presentate, sarà previsto un contributo per la realizzazione di apposite recinzioni, per prevenire i danni.

La problematica dell’invasività e della eccessiva presenza del cinghiale nei nostri territori è un problema che va certamente affrontato con gli strumenti consentiti dalla legge ma anche concentrando e unendo le forze, il corso di formazione è uno degli strumenti che dovrà portare al ridimensionamento del problema.

 

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