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Le politiche culturali oltre l’evento

“Le politiche culturali oltre l’evento – Progettualità a confronto”.

Se ne parlerà martedì 9 ottobre, a partire dalle ore 18.30, nel Teatro comunale di Massafra. L’iniziativa, rientrante nella rassegna “Sognare…forse” 2012, è organizzata dalla cooperativa Teatro Le Forche, in collaborazione con l’Archeogruppo “Iacovelli”, l’associazione culturale “Il Serraglio” e il Centro di Formazione all’Impegno Sociale e Politico “Conoscere e Agire”. La serata si aprirà con una tavola rotonda sul tema, coordinata da Ermelinda Nasuto, alla quale parteciperanno: Roberto Ricco, presidente Distretto Puglia Creativa, che interverrà sul tema “Nuove geografie della cooperazione culturale”, soffermandosi sul ribaltamento del concetto di centro e periferia attraverso i sistemi della cooperazione; Gemma Adesso, operatrice culturale, con un intervento dal titolo “Ripartire da Eboli” – il lavoro culturale in provincia; Raffaello De Ruggieri, presidente della Fondazione Zetema Matera, che presenterà “Il modello materano di azione culturale”.

Porterà i saluti dell’Amministrazione comunale l’assessore alla Cultura Antonio Cerbino. A seguire, focus su progetti messi in campo da alcune realtà locali: l’Archeogruppo “Iacovelli” racconterà l’esperienza del progetto di cooperazione transnazionale “Cultural Rupestrian Heritage in the Circummediterranean Area: Common Identity – New Perspective”; l’associazione “Il Serraglio” illustrerà il progetto Buena Vision Social Club; il Centro di Formazione all’Impegno Sociale e Politico “Conoscere e Agire” presenterà il lavoro svolto nel biennio di attività; la cooperativa “Teatro Le Forche” racconterà l’esperienza di Residenza Teatrale.

«Proprio oggi nel dilagare della spettacolarizzazione di ogni cosa (della cultura, del sociale, dell’arte) distinguere diversi piani diventa un’operazione necessaria per poter mettere a fuoco le priorità. Nella Babele dell’organizzazione culturale bisognerebbe prima di tutto iniziare ad avere un lessico, a riconoscere il senso delle parole, ad orientarsi in esso per conoscere le direzioni possibili di una politica culturale che si possa chiamare tale, cioè che si distingua per continuità, lungimiranza e paziente lavoro sul territorio, al di là del singolo evento, su cui invece spesso, ciecamente, si disperdono a pioggia le risorse finanziarie a disposizione.

Quando si parla di politica culturale non può non venirci in mente Il lavoro culturale, di Luciano Bianciardi, pubblicato nel 1957: l’ironica storia di un intellettuale di provincia che, convinto della forza emancipatrice della cultura, con l’aiuto del fratello minore e il sostegno di un manipolo di intellettuali anarcoidi, sperimenta le forme dell’organizzazione culturale tipiche del decennio immediatamente successivo al dopoguerra.

Ad oggi lo scenario nazionale e mondiale è radicalmente mutato, ma di questa straordinaria narrazione possiamo conservare spinte e tensioni immutate, soprattutto nel lavoro culturale in provincia. Quali sono le sfide e gli orizzonti della nuova “cospirazione provinciale” alla luce delle politiche culturali contemporanee?».

 

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