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Le segreterie regionali unitarie di Fim Fiom Uilm incontrano gli organi di stampa presso la Green Power Technology

Non è affatto casuale la scelta del luogo in cui i metalmeccanici di Fim, Fiom e Uilm della Basilicata hanno deciso di organizzare la conferenza stampa per presentare lo sciopero di otto ore che il 10 giugno riporterà in piazza i metalmeccanici lucani.
Mercoledì 8 giugno, a partire dalle 9:30 le tre organizzazioni sindacali lucane incontreranno, infatti, gli organi di stampa a Tito Scalo, davanti ai cancelli della GREEN POWER TECHNOLOGY S.R.L., piccola azienda di carpenteria metallica, specializzata nella produzione di prefabbricati metallici che nello scorso aprile, con  la nomina del liquidatore, ha dichiarato la sostanziale cessazione dell’attività produttiva. La conferenza stampa si terrà proprio dove i 17 lavoratori, ormai senza lavoro e da molti mesi senza salario, rimangono in presidio permanente per fare in modo che sulla loro vicenda umana ed occupazionale non cali il silenzio.
Perchè non si spengano mai i riflettori sui problemi dei lavoratori e perchè il contratto nazionale rappresenti ancora  la certezza di un diritto certo ed inviolabile del  lavoro, declinato nel suo corretto svolgimento e retribuito con un giusto salario, i metalmeccanici venerdì 10 giugno si danno appuntamento a Potenza, in piazza Don Bosco, e marceranno fino alla sede di Confindustria.
Il rinnovo contrattuale, infatti, non è un appuntamento periodico e ormai scontato a cui cercare di togliere rilevanza, è sempre una nuova conquista, in un periodo storico in cui i diritti sono tutto fuorchè scontati. Il tentativo messo in campo dalla Federmeccanica, oltre che chiudere la partita del rinnovo senza aumento salariale, fatto di per sè gravissimo, è sostanzialmente quello di svuotare il contratto nazionale via via delle sue valenze, spingendo sempre più per un modello di organizzazione del rapporto di lavoro basato esclusivamente sulla contrattazione aziendale.
Le manifestazioni che si svolgeranno in tutta Italia, organizzate da Fim, Fiom e Uilm, hanno precisamente lo scopo di ribadire che il diritto al lavoro, costituzionalmente sancito, deve essere esercitato in trasparenza e con regole certe in modo da non ridurre i lavoratori a merce in balia di accordi di aziendali più o meno efficaci a seconda della controparte di riferimento.
Richiedere l’aumento salariale non è quindi la sterile presa di posizione di una parte sociale, ma  la giusta rivendicazione di una equa retribuzione che restituisce dignità al lavoro e ai lavoratori.

Gerardo Evangelista – FIM CISL
Massimo Brancato – FIOM CGIL
Marco Lomio – UILM BASILICATA

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