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Legambiente propone l’uso del biometano per la transizione energetica dell’ex Ilva

Legambiente ha rilanciato la proposta di una transizione ecologica dello stabilimento ex Ilva di Taranto che punti sul biometano al posto del gas fossile. “Il ministro Urso insiste sulla necessità di una nave rigassificatrice, ma non viene chiarito quanta quantità di gas servirebbe, per quanto tempo, né perché non si possa utilizzare il gas già disponibile, ad esempio attraverso il Tap. – si legge nella nota – Esiste già un’alternativa strategica e rinnovabile al gas da importazione, ovvero il biometano, ottenuto da scarti agricoli, reflui zootecnici e rifiuti organici. A differenza del gas, è una fonte rinnovabile che può ridurre le emissioni di gas serra”.

Legambiente richiama il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), secondo cui l’Italia dovrà produrre 5,7 miliardi di metri cubi l’anno di biometano entro il 2030. Ad oggi, impianti già incentivati raggiungono 2,1 miliardi di metri cubi/anno, con 750 milioni già in esercizio. “Una quantità – sottolinea l’associazione – più che sufficiente per i futuri consumi dell’ex Ilva, stimati in meno di un miliardo di metri cubi l’anno per la produzione di 2,5 milioni di tonnellate di preridotto”.

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