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Legge elettorale, Fitto: “Serve un sistema decidente”

E’ evidente che questa legislatura è in via di esaurimento, e che sarebbe auspicabile un rapido scioglimento delle Camere. Ma la condizione per farlo non può essere l’approvazione di una legge elettorale “qualunque”.
Se si approva – come noi auspichiamo – una legge “decidente”, cioè una legge che possa ragionevolmente far sperare di avere un vincitore e una maggioranza la sera delle elezioni, allora si può votare al più presto: anzi, farlo presto sarebbe addirittura un segnale di stabilità per i mercati e gli osservatori internazionali.
Se invece si vuole il voto subito con un sistema elettorale concepito per non produrre un vincitore ma un pareggio (e quindi complicate e incerte trattative post-elettorali), allora siamo dinanzi a una clamorosa prova di irresponsabilità.
L’Italia ha il terzo debito pubblico del mondo, e siamo già nel mirino dei mercati, com’è evidente a tutti. Il mix tra crisi bancaria-crisi sui mercati-crisi migratoria e l’assenza di un governo porterebbe l’Italia a rischi fatali.
Allora, se si vuole anticipare, si faccia una legge “decidente”. Altrimenti, se si vuole una legge pro-pareggio, si faccia la legge di bilancio, si rispetti la tempistica ordinaria e si voti all’inizio del 2018.

Raffaele Fitto – Leader Direzione Italia

Un pensiero su “Legge elettorale, Fitto: “Serve un sistema decidente”

  • filippo stangarone

    Non capisco come una legge elettorale possa essere decidente. La democrazia italiana ha fatto progredire l’Italia col sistema proporzionale, che andava magari rivisto con una soglia di sbarramento non superiore al 3-4%(per consentire una giusta rappresentanza di tutte le realtà) ed al limite un piccolo premio di maggioranza di seggi non più di venti/venticinque(perchè la democrazia è anche capacità di mediare e non deve consentire di strafare!).
    Inoltre, non capisco l’avversione x le preferenze che unisce stranamente quelli che vogliono avere vita facile e nessuno a fargli ombra. ALDO MORO(ma anche DE GASPERI) i più grandi politici che ha avuto l’Italia negli ultimi anni non avevano(e non hanno mai avuto) paura delle preferenze e con gade lungimiranza hanno difeso il sistema elettorale allora vigente(anzi De Gasperi profetizzò che il suo venire meno insieme ad altri elementi avrebbe portato al crollo della D.C., cosa che s’è verificata, grazie anche a quel quaquaraqua di Segni e di coloro che hanno voluto seguirlo)

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