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Ligustrum leuc. Progetto educazione alla vita affettiva

Bilancio sempre più esaltante per l’Associazione “Ligustrum Leuc” di Pisticci coordinata da Tiziana Silletti, con il contributo di un gruppo ispirato di alcuni giovani lucani motivati dal desiderio e dalla grande passione per l’educazione dei bambini e giovanissimi. L’organismo diventa sempre più punto di riferimento per l’educazione e la formazione globale degli utenti che vi trovano assistenza, competenze e soprattutto accoglienza e affetto. Si caratterizza essenzialmente per l’indirizzo e la visione di dimensione cattolica e cristiana proponendosi quale obiettivo prioritario il perseguimento degli Orientamenti Pastorali dell’Episcopato Italiano programmati nel decennio 2010-2020. Finalità essenziale quello di guidare i bambini a diventare protagonisti della loro età evidenziando e mettendo in atto tutte le loro potenzialità. L’ultimo importante progetto “Rispettiamoci. La Gioia dell’Amore. Educare alla Vita Affettiva”, svolto all’interno dell’Istituto Comprensivo P. Pio e che ha riscosso successo e consensi, è stato presentato nel corso di un convegno su Educazione, Affettività e Sessualità, che si è tenuto presso l’Oratorio della Parrocchia S. Antonio, presente un ampio e qualificato uditorio, dal pool di psicologi e pedagoghi, che, ognuno, per il proprio specifico ruolo di competenze, ha relazionato con dovizia di particolari sui risultati conseguiti, Dino Di Leo, Melania Politanò, Maria Angela Borrino, dopo la presentazione di Tiziana Silletti. Il Progetto “Rispettiamoci” si propone di coinvolgere anche i cosiddetti diversi che devono vivere la sessualità in maniera armoniosa e creativa, nell’ambito della bellezza e corporeità, per cui occorre restituire al corpo la sua teologia, in una visione integrale corporea. Anche per don Michele Leone la sessualità è espressione della spiritualità e perfetta armonia, quando si pone in relazione con il bello. Una sessualità senza amore è disarmonia e per questo occorre ricostruire un progetto armonico che corrisponde al progetto divino, che è dissociato quando prevalgono anaffettività ed erotismo., perché Dio ha creato per creare. Nell’ambito della rassegna “Il Maggio dei Libri” Luca Di Torve ha poi presentato il suo saggio autobiografico “Ero gay” ripercorrendo le tappe travagliate di un percorso di vita che lo ha portato alla devianza, anche a causa di una mancata educazione giovanile, la separazione dei genitori, il trauma dell’infanzia perduta, l’essere quasi costretto a vestirsi in un certo modo hanno causato una diversificazione del ruolo con attrazione maschile. Una situazione che è stata accettata ma sempre alla ricerca dell’amore vero. Finché, dopo varie tribolazioni e sofferenze, il bisogno della confessione e preghiera in un vortice d’amore. E quindi l’incontro con la Madonna e Padre Pio in atto di rimprovero. La via del volontariato contribuisce all’uscita dalla omosessualità ripartendo dalla adolescenza fino al matrimonio con una giovane che ha condiviso le sue pene. Oggi Luca è una persona “normale”, con una famiglia e che si mette a disposizione degli altri.

Giuseppe Coniglio

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