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Liste attesa sanità regionale, la nota dell’Ugl

Le altre Aziende adottino il progetto pilota dell’ASM sulla riduzione dei tempi di attesa delle visite di controllo. Piena condivisione ai contenuti della mozione alla Giunta regionale di Basilicata del PDF-FI illustrata oggi dai consiglieri Michele Napoli e Paolo Castelluccio (Pdl-Fi) nel corso di una conferenza stampa. “Le liste di attesa – affermano il segretario generale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e, il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano – sono un tema che quotidianamente investe la vita dei cittadini lucani e richiedono interventi decisi da parte del governo regionale. La proposta dei consiglieri Napoli e Castelluccio di predisporre ed avviare un Piano straordinario che consenta il contenimento dei tempi di attesa sulle prime visite specialistiche e sulle prestazioni  diagnostiche è di assoluto buon senso e di facile praticabilità. Tuttavia – proseguono Giordano e Tancredi – è indispensabile che la Regione Basilicata e le aziende sanitarie attuino progetti di sicuro impatto sulle liste d’attesa, come ha già fatto l’Asm da maggio scorso approvando un piano straordinario di riduzione delle liste per prestazioni ambulatoriali, impiegando le risorse del 5% (130 mila euro) rivenienti dalle visite mediche in intramoenia. Progetto che, è bene ricordare, abbatte i tempi non sulle visite urgenti (che già hanno attese medie tutto sommato nella norma), bensì su un aspetto peculiare e spesso trascurato: le prestazioni ambulatoriali di mero controllo, quelle che il medico, sulla base dell’attuale scientia artis in campo sanitario, richiedono nuove visite a distanza di mesi. Lo fa promuovendo prestazioni straordinarie di medici ed infermieri anche al sabato e alla domenica”.
Gli esponenti dell’Ugl rimarcano, infatti, come la Basilicata, pur con gli inevitabili distinguo, è ormai in linea con i tempi medi previsti dalle direttive ministeriali rispetto a visite e prestazioni che il medico di famiglie richiede come urgenti ed improcrastinabili. “Il vero problema sono le visite di rinvio per controllo – proseguono -, posto che è lì che si innesca l’overbooking che porta a dilazionare a volte ad anni una successiva visita non urgente. Per questo –concludono i segretari Ugl, Tancredi e Giordano – l’esempio dell’Asm è fondamentale e deve fungere da progetto pilota da estendere alle altre aziende sanitarie. Con risorse già disponibili che provengono non dalle tasse dei cittadini ma dai proventi dell’attività libero professionale . Si tratta ora, come ha già fatto l’Asm, di passare ai fatti, ripiegandosi concretamente sul problema”.

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