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Lomuti scrive all’ANCI e alla Ministra dell’Istruzione circa l’assistenza scolastica ai bimbi affetti da disabilità

Il Senatore Lomuti del M5S ha scritto al presidente dell’ANCI Antonio Decaro e alla Ministra dell’Istruzione per sollecitare attenzione nei confronti della difficile situazione dell’Assistenza scolastica ai bimbi con disabilità.

“Gli operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione lavorano a scuola, assistono, insieme ai team docenti, i bambini con disabilità, con l’obiettivo dell’inclusione scolastica e lavorano tramite cooperative in appalto. – ha detto Lomuti – Dall’inizio dell’emergenza questi operatori sono fermi e senza stipendio, nonostante il decreto Cura Italia nell’articolo 48 abbia stabilito che i fondi già esistenti e stanziati per tali servizi possano essere impegnati in tali attività, con la possibilità di convertire il loro servizio in servizio da remoto anche in deroga alle clausole progettuali, e che durante la sospensione dei servizi educativi le pubbliche amministrazioni devono individuare nuove progettazioni in grado di assicurare la massima tutela della salute ad operatori ed utenti e le stesse sono autorizzate a pagare gli operatori per il periodo della sospensione dei servizi educativi e scolastici. Purtroppo ad oggi numerose Amministrazioni locali non hanno garantito e pagato il 100% dello stipendio, molte di queste sono inadempienti per non aver provveduto ad adottare progettualità alternative, inoltre c’è da considerare che molti disabili non possono, tecnicamente o fisicamente, essere raggiunti a distanza e anche dove sono stati attivati i servizi da remoto è impossibile raggiungere da parte degli educatori che vengono pagati ad ore, lo stesso monte ore che vengono normalmente svolgono frontalmente con bimbi con le disabilità più diverse.
In molti comuni si è creata la situazione per cui ci sono bambini senza assistenza e operatori senza stipendio che non sanno come sopravvivere. Le cooperative hanno richiesto il FIS per i propri dipendenti, FIS che tarda ad arrivare e, soprattutto, è necessario ricordare che le decurtazioni previste dagli ammortizzatori sociali su uno stipendio che normalmente è sui 7 euro l’ora, non permetterebbe nemmeno la minima sopravvivenza. C’è bisogno urgente che tale situazione sia risolta, in Italia ci sono circa 50.000 assistenti educativi”.

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