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L’Ugl contro Acquedotto Lucano

acquedotto lucano“Ormai da moltissimi mesi anche le Imprese che eseguono i lavori di realizzazione allacci idrici, fognari e di pronto intervento per Acquedotto Lucano vantano e continuano ad accumulare crediti ingentissimi per molti milioni di euro. I pochi acconti ed i modesti importi ricevuti non hanno impedito quello che avviene da mesi: drammatica riduzione del personale e ritardo insostenibile nel pagamento delle retribuzioni ai sempre meno dipendenti residui.” E’ quanto denunciano i segretari dell’Ugl in Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano per i quali, “il Presidente di Acquedotto Lucano, non ha prospettato e messo in campo, valide soluzioni di agibilità aziendali che, attraverso il fattivo coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, possano contemperare e soddisfare le esigenze vitali di tutte le componenti: Azienda, Imprese e lavoratori. E quindi le Imprese, oltre a licenziare i dipendenti ed a ritardare i pagamenti, sono costrette ad affrontare insormontabili problemi, sostenere difficili rapporti con banche, fornitori, Enti previdenziali, uffici fiscali etc. Per l’Ugl – proseguono i segretari – è tragico e paradossale: si rischiano nuovi fallimenti ed ulteriore incremento di disoccupazione a causa del troppo credito maturato e non riscosso. In particolare, mentre i ritardati pagamenti dei lavori (oltre 10 milioni di euro) sono motivati con i mancati trasferimenti di denaro da parte della Regione Basilicata – proseguono i segretari Ugl -, l’inadempimento contrattuale per le spettanze dovute per le manutenzioni (altri 10 milioni di euro), finanziate con fondi propri di bilancio, non si giustifica altrimenti se non con una mala gestione dell’Ente. Pertanto, considerato che questa situazione ha reso insostenibile la condizione delle imprese creditrici, esposte verso le banche, il fisco, gli enti previdenziali e assistenziali, i debitori, i fornitori – concludono Giordano e Tancredi -, abbiamo chiesto al Prefetto di Potenza, Dott. Antonio Nunziante, la cortese disponibilità a convocarci in un incontro urgente con i vertici di Acquedotto Lucano SpA al fine di scongiurare un ennesimo dramma occupazionale. La chiusura dei cantieri, ineluttabile se perdura tale situazione di crisi di liquidità aziendale, rappresenterebbe anche un grave disagio per i Comuni che potrebbero essere costretti a non garantire un bene primario, quale il servizio idrico. Vanno trovare le giuste soluzioni per affrontare l’ennesima crisi del mondo produttivo e del lavoro”.

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