BasilicataCronaca

L’UGL esprime il cordoglio per la morte di Carmelo Costanzo

“In riferimento all’incidente sul lavoro avvenuto stamane in cui Carmelo Costanzo è morto decapitato sulla linea ferroviaria Jonica , tra Policoro e Nova Siri, mentre stava effettuando dei lavori di manutenzione con altri 4 colleghi, possiamo solo dire con immenso e duro rammarico che lassenza di una efficace politica sulla sicurezza sul lavoro in questo Paese porta a queste nefaste conseguenze. Siamo stufi di una contabilità che certifica le disgrazie che colpiscono i lavoratori ed è indispensabile che questo stillicidio abbia fine”. Lo dichiarano congiuntamente in un comunicato stampa Luigi D’Amico, segretario provinciale di Matera dell’UTL-UGL e Giuseppe Giordano, segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici.

“Alla famiglia del lavoratore Carmelo Costanzo siamo vicini in un momento tragico e siamo fortemente critici su come si possa oggi ancora morire sul lavoro: basta ai soli proclami e messaggi di cordoglio. Rivolgiamo un corato appello alle Ferrovie dello Stato affinché – continuano gli esponenti dell’UGL – le attività di manutenzione dell’infrastruttura che per la loro natura sono oggettivamente esposte a gravi rischi di incidenti sul lavoro non sia consentito che, in pieno contesto di espansione tecnologica, risultino incontrollati ed inadeguati e si muoia per tali specificità. È necessario, quindi, accelerare affinché si passi dalla teoria alle buone pratiche di prevenzione e di sensibilizzazione con adeguate ed efficaci misure protettive.

Bisogna costringere l’azienda ad una seria presa di coscienza del fatto che occorre mettere in campo azioni incisive per evitare questo stillicidio continuo e drammatico, avviando immediatamente un confronto di merito con i vertici della Rete Ferroviaria Italiana. L’ennesima morte bianca ci fà riflettere ed indignare. Morire così non è possibile nel terzo millennio. Cosa è accaduto? Erano state osservate tutte le prescrizioni sulla sicurezza? E’ il terzo incidente mortale che accade nel materano nel giro di poche ore, dopo l’operaio della Valdadige di Matera, ucciso da un cancello che lo aveva travolto durante il turno, ed il giovane travolto mentre era intento a lavorare con un mezzo meccanico a S. Paolo Albanese. Essi confermano che l’attenzione per la sicurezza e la prevenzione va rafforzata,anche in questi casi con gli accertamenti rigorosi delle dinamiche che potevano essere evitate. Ci soddisfa – concludono i segretari UGL, D’Amico e Giordano – il piano di rilancio del Mezzogiorno dove il ministro Fitto ha individuato 100 miliardi di euro, ma denunciamo il forte ritardo per non averli ancora utilizzati che avrebbero evitato tali tragedie. Dobbiamo rendere i cittadini del sud non più sudditi ma uomini liberi, investendo in legalità ed infrastrutture e vogliamo ribadire che in Basilicata come in tutto il resto del mezzogiorno, la situazione sulle morti bianche è diventata insopportabile, e ciò dovrebbe farci vergognare”.

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