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L’Unione delle frazioni di Lagopesole auspica l’annessione del comune di Filiano

“Nell’ultima riunione, questa associazione politica ha accolto con euforia la notizia che è intenzione governativa di voler dare corso alle autonomie e alle fusioni fra comunità limitrofi. Lagopesole, unitamente alle frazioni di Frusci, Masi, Signore, Sarnelli, Miracolo, Chicone, Piano del Lago, Piano del Conte, con le popolazioni di Montemarcone basso e alto che si sono aggiunte ultimamente, per un numero complessivo di 2.000 abitanti, potranno vedere, nell’immediato futuro, di essere amministrati dal limitrofe comune di Filiano. Comune, al quale andrebbero rinforzati il numero di abitanti e quindi rientrerebbe nei comuni medi della regione con poco più di 5.000 abitanti. Un certo fermento, nella valle di Vitalba esiste ad iniziare dai due comuni importanti come Rionero ed Atella (come si evince da alcuni articoli di stampa) che potrebbero fondersi e dar vita ad una unica comunità, più numerosa e quindi con più potere decisionale. Nel processo (fra aree omogenee) si potrebbe prevedere anche una fusione fra Ruvo del Monte, San Fele e Rapone. Stesso discorso economico-sociale-culturale vale per Lagopesole e Filiano (senza escludere nella fusione la frazione di S. Ilario che attualmente è un’isola circondata dai comuni di Filiano e San Fele, non confinante con il comune madre di Atella), iniziato con l’attuale gemellaggio calcistico, continuato da dieci anni con quello delle scuole e da un centinaio di anni delle caserme dei carabinieri e Forestali. Una revisione generale dei confini comunali è auspicabile in tutta la regione, perché di comunità che ambiscono all’autonomia amministrativa ce ne sono numerose, come Villa D’Agri e Marconia tanto per citarne alcune. La frazioni castellane che distano mediamente 18/20 km da Avigliano, fra l’altro, si sentono ormai mature per la scissione dal comune madre. Il 2019 sarà certamente l’anno del riscatto sociale e la richiesta di adesione e quindi di accorpamento a Filiano sarà argomento principale di dibattito politico durante l’imminente campagna elettorale regionale del prossimo maggio. Un riscatto che parte da lontano e che è andato in cancrena nel tempo, specialmente per l’isolamento e la mancanza di qualsiasi dialogo con le popolazioni che “soffrono” per la quasi totale mancanza di strutture viarie, di comunicazione e di opere di civiltà indispensabili per una qualità della vita degna di tale nome. Il rapporto fra il comune di Avigliano ed alcune (se non tutte) si è spezzato ed è questa la decisione di abbandonare il comune madre per fondersi con quello di Filiano che appartiene alla stessa area omogenea

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