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Marò, l’Onu si tira indietro

La questione Marò finisce ‘sui banchi’ dell’Unione Europea, dell’Onu e della Nato, e scoppia la polemica dopo le parole del segretario generale Ban Ki-moon. Il ministro Emma Bonino ha portato all’attenzione della comunità internazionale la questione dei due soldati indiani, ma le risposte non sono state quelle attese. Il segretario dell’Onu ha risposto: “È meglio che la questione venga affrontata bilateralmente piuttosto che con il coinvolgimento dell’Onu”, scatenando l’ira dell’Italia, che chiede di non essere lasciata da sola in una vicenda che rischia di mettere in pericolo la vita di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. La seduta del Parlamento è stata sospesa, ed in programma c’è la discussione del decreto legge sulle missioni militari all’estero. Ora cresce l’attesa dell’audizione di Emma Bonino.

A difesa dei due fucilieri italiani è arrivata il ministro degli Esteri Ue, Catherine Ashton, che ha sostenuto che l’incriminazione per terrorismo è una cosa inaudita: “Significa che l’Italia sarebbe vista come un paese terrorista, e questo è inaccettabile. La questione non è solo preoccupante per il governo italiano, ma anche davvero allarmante per tutti i governi dell’Unione europea”, ha dichiarato Ashton.

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