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Matera, il trasporto pubblico urbano affidato per altri due mesi alla Casam

“L’allarme suonato dal Comune di Potenza in merito alle difficoltà finanziarie in cui sono costretti a muoversi gli enti locali trova la totale comprensione del Comune di Matera che, a seguito dei pesantissimi tagli dei trasferimenti statali, si prepara a vivere una stagione complicatissima nel tentativo di tenere insieme equilibrio di bilancio e servizi minimi essenziali ai cittadini”. Lo afferma il sindaco di Matera, Salvatore Adduce. “Occorre prepararsi da subito a una stagione complicata che dovrà tenere conto di questa irragionevole riduzione dei trasferimenti. Per questa ragione – aggiunge Adduce – siamo stati costretti ad avviare un piano di razionalizzazione complessivo a partire dal trasporto pubblico locale riducendo i chilometri di percorrenza in modo che le spese possano trovare un’adeguata copertura finanziaria”.

A tal proposito è stato prorogato di due mesi l’affidamento del servizio di trasporto pubblico urbano alla Casam. Lo ha deciso la Giunta comunale, su proposta dell’assessore alla mobilità, Sergio Cappella, in considerazione del fatto che non si sono concluse le procedure della gara di appalto per lo stesso servizio. Il contratto con la Casam era scaduto il 30 settembre. Con la proroga di due mesi il servizio scadrà il 30 novembre 2011.

“La crisi economica e, soprattutto, i continui tagli del governo nazionale sul trasporto pubblico locale ci obbligano – spiega l’assessore Cappella – a riorganizzare questo fondamentale servizio che non può essere assolutamente interrotto in ragione del diritto, sancito dalla Costituzione, alla mobilità dei cittadini. Quindi, a causa dei minori trasferimenti statali, abbiamo deciso di affrontare le criticità createsi analizzando sistematicamente l’interazione tra la domanda e l’offerta attraverso soluzioni flessibili e al tempo stesso più efficaci ed economiche. In questo modo, razionalizzando gli orari ed i percorsi, riteniamo sia possibile ottimizzare il programma di esercizio senza creare disservizi tra le necessità degli utenti e l’organizzazione delle prestazioni e dei mezzi”.

 

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