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A Matera, La Divina Commediola di e con Giobbe Covatta

Lunedì 7 agosto alle 21, ai Giardini di Sant’Agostino di via d’Addozio, sarà la Divina Commediola di e con Giobbe Covatta ad aprire la rassegna teatrale organizzata e promossa dalla cooperativa sociale Easy Work in collaborazione con Ergo Sum Produzioni e con il supporto della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio della Basilicata, nell’ambito del programma Le Città di Pietra – Matera Estate 2017.

Dopo aver reperito in una discarica il manoscritto di una versione “apocrifa” della Commedia scritta da tal Ciro Alighieri, di cui è stato reperito solo l’Inferno e non in versione completa, Covatta salirà sul palco per presentare, in un reading al leggìo, la sua personale versione della Divina Commedia. Dedicata totalmente ai diritti dei minori, la Divina Commediola riporta affinità ma anche evidenti differenze con l’opera dantesca: è scritta in un idioma non derivato dal toscano ma conforme alla poesia napoletana, in un contesto popolato non dai peccatori ma dalle loro vittime, in questo caso i bambini, incapaci di difendersi e ignari dei loro diritti.

Molto amato per la sua esilarante ed “impegnata” comicità, Giobbe Covatta ha esordito in teatro nel 1991 a Milano con Parabole Iperboli, nel ’99 ha riscosso grande successo con Dio li fa e poi li accoppa. Nel 2009 ha collaborato con Amnesty International per Trenta spettacolo dedicato agli articoli della carta dei diritti dell’uomo. Dal 1994 sostiene la Fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca AMREF. Noto anche al pubblico della televisione e del cinema; è autore di diverse pubblicazioni, tra cui il grande successo editoriale Parola di Giobbe, edito da Salani nel 1991, e il più recente A nessuno piace caldo – Perché il pianeta ha la febbre del 2015.

La rassegna proseguirà con gli spettacoli diretti da Alessandra Pizzi: domenica 13 agosto Uno Nessuno Centomila interpretato da Enrico Lo Verso e sabato 19 agosto Amor con Iago García e Alessandro Quarta Trio. Giovedì 24 agosto sarà la volta di Callas d’Incanto con Debora Caprioglio per la regia di Roberto d’Alessandro. Sabato 26 agosto Michele Mirabella ed Eleonora Puglia saranno in scena con un indimenticabile Domani a memoria.

 

Per informazioni e prevendite chiamare al numero 338.5009645 o al 333.665300, oppure rivolgersi ai punti vendita in città:

Tabacchi e.., via Ugo La Malfa, 10  – 0835.337351;

Fiocchi di Latte, via delle Beccherie, 93.

I biglietti sono disponibili online sul circuito www.ciaotickets.com

Sito web www.lecittadipietra.it / email info@lecittadipietra.it

 

 

La Divina Commediola, di e con Giobbe Covatta.

Reading dell’Inferno tratto dalla Divina Commedia di Ciro Alighieri.

O’ vero” disse il Duca dal suo banco

Fin da bambini ci avevano avvisato

Se fai il cattivo arriva l’uomo bianco

E mangia tutto! Infatti così è stato”

 

Tanti illustri personaggi hanno letto e commentato la Divina Commedia del grande Dante Alighieri. Giobbe Covatta ha recentemente reperito in una discarica il manoscritto di una versione “apocrifa” della Commedia scritta da tal Ciro Alighieri.

Purtroppo è stato reperito solo l’inferno e non in versione completa.

Dopo un attento lavoro di ripristino si può finalmente leggere questo lavoro dimenticato che ha senz’altro affinità ma anche macroscopiche differenze con l’opera dantesca.

Intanto l’idioma utilizzato non è certo derivato dal volgare toscano ma è senz’altro più affine alla poesia napoletana.

Si nota poi come il poeta abbia immaginato l’inferno come luogo di eterna detenzione non per i peccatori ma per le loro vittime! E non poteva trovare diversa soluzione in quanto le vittime sono i bambini ovvero i più deboli, coloro che non hanno ancora cognizione dei loro diritti e non hanno possibilità di difendersi. Così mentre resterà impunito chi ha colpito con le sue nefande azioni dei piccoli innocenti del terzo mondo, il Virgilio immaginato dall’antico poeta lo accompagnerà per bolge popolate da bambini depauperati per sempre di un loro diritto, di qualcosa che nessuno potrà mai restituirgli.

Giobbe Covatta ci presenta in un reading al leggio la sua personale versione della Divina Commedia totalmente dedicata ai diritti dei minori.

I contenuti ed il commento sono spassosi e divertenti, ma come sempre accade negli spettacoli del comico napoletano, i temi sono seri e spesso drammatici.

E non mancheranno naturalmente i riferimenti all’attualità: si parlerà anche di “Cucine da Incubo” quando sarà affrontato il tema degli insetti. Nei suoi viaggi li ha dovuti provare ed intende condividere col pubblico anche questa esperienza gastronomica! In fondo anche le cavallette saltano ma non sono esattamente come i pop corn!

Sarà comunque una serata indimenticabile, come sempre accade quando si incontra Giobbe Covatta: si comincia a sorridere all’inizio dello spettacolo e si esce col sorriso sulla bocca!

 

Giobbe Covatta, biografia

In arte Giobbe, è nato a Taranto nel 1956. Comico e attore, utilizza la sua vena umoristica in tutti i campi dello spettacolo, riscuotendo grande successo in ognuno di essi.

Il suo impegno umanitario lo ha portato nel 1994 a diventare uno dei testimonial dell’AMREF (Fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca). Da allora, ogni anno, si dedica ai problemi africani e fornisce un concreto aiuto all’AMREF per portare a termine i propri progetti.

Ha esordito in teatro nel 1991 al Ciak di Milano con lo spettacolo Parabole iperboli. Nella stagione 1993/94, in collaborazione con Greenpeace, ha rappresentato Aria condizionata, affrontando il tema della salvaguardia delle balene. Nel ’95 è andato in scena con Primate assoluto. L’anno successivo ha debuttato al Teatro Parioli di Roma in prima nazionale con Io e lui scritto e diretto da V. Salemme in coppia con F. Paolantoni. Nel 1996/97 è stato diretto da R. Tognazzi in Art. Nel ’99 ha debuttato con Dio li fa e poi li accoppa, riscuotendo enorme successo in tutta Italia e realizzando nell’anno successivo Dio li fa… Terzo millennio.

Nel 2001/02 è tornato alla prosa con la commedia Double Act: due atti a farsi male di Barry Creyton, per la regia di M. Attolini, prodotta dal Parioli di M. Costanzo.

Nel 2003 ha portato in tournée Corsi e ricorsi, ma non arrivai e nel 2004/05 Melanina e Varechina, dedicato al rapporto tra continente africano e mondo occidentale e replicato con successo sino al 2006. Nel 2007 ha debuttato con la pièce Seven.

Nel 2009 è la volta di Trenta dedicato agli articoli della carta dei diritti dell’uomo, spettacolo con cui ha aperto una collaborazione con Amnesty International sul fronte della difesa dei diritti umani. Nel 2011 è stato coprotagonista assieme a E. Iacchetti in Niente progetti per il futuro. Nel 2012 ha portato in scena (sei gradi), con riferimento all’aumento in gradi centigradi della temperatura del nostro pianeta.

La sua carriera televisiva è iniziata nel 1997 con il programma Una notte all’Odeon su Odeon Tv. Da allora è stato ospite di numerose e note trasmissioni in Rai e nelle reti private tra cui il Maurizio Costanzo Show, Banane, Dido Menica, Uno-Mania, Quelli che il calcio, L’ottavo Nano, Mai dire domenica e Zelig.

Nel 1996 ha debuttato nel cinema. È stato coprotagonista nel film di S. Izzo Camere da letto e nel 1999 protagonista in Muzungu – uomo bianco di M. Martelli. Nel 2003 ha recitato in Sono stato negro pure io diretto da G. Manfredonia. Al Festival del Cinema di Venezia edizione 2005, ha presentato il film-documentario Bimbi neri, notti bianche, prodotto da AMREF per la regia di G. Manfredonia.

Covatta è autore del libro Parola di Giobbe, edito da Salani nel 1991, grande successo editoriale che ha realizzato oltre un milione di copie vendute. Nel 1993 ha pubblicato Pancreas trapiantato dal libro Cuore, ancora edito da Salani. Un nuovo grande successo è arrivato nel 1996 con Sesso fai da te, edito da Zelig. Nel 1999 Dio li fa e poi li accoppa, sempre per Zelig Editore, tratto dalla sua fortunata opera teatrale.

Del 2002 è L’incontinente bianco, grande successo insieme a Paola Catella Zelig Editore. Nel 2005 è stata la volta di Corsi e ricorsi ma non arrivai, nel 2015 A nessuno piace caldo – Perché il pianeta ha la febbre.

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