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Matera, ordine del giorno l’articolo 18

PREMESSO che: l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori detta le conseguenze in caso di licenziamento illegittimo (effettuato senza comunicazione dei motivi, ingiustificato o discriminatorio) nelle unità produttive con più di 15 dipendenti;

CONSIDERATO che: tale normativa costituisce un’importante strumento di protezione generale in quanto difende i diritti di tutti i lavoratori, prescindendo dalle opinioni politiche o dalle appartenenze sindacali;

RITENUTO che la situazione di crisi che attualmente sta investendo l’economia italiana in ogni settore produttivo e area geografica, ha ragioni ben diverse dalla permanenza nella legislazione vigente dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori; infatti, come molti importanti soggetti economici hanno denunciato, i più gravi fattori che impediscono la crescita e lo sviluppo della nostra economia nonché la realizzazione di investimenti esteri in Italia sono:

• l’elevatissimo tasso di burocrazia e di corruzione, che rende impossibile prevedere tempi certi di realizzazione degli investimenti;

• un sistema di infrastrutture tra i più arretrati d’Europa, che rallenta in misura spesso proibitiva la circolazione delle merci e delle persone;

• l’utilizzo del credito a sostegno di interessi finanziari collegati con gli stessi istituti bancari, anzichè la sua destinazione a supporto del sistema economico con l’obiettivo di creare, sviluppando il necessario indotto, ambienti produttivi favorevoli agli investimenti esteri;

• un sistema fiscale, che impone alle imprese un costo del lavoro pari al triplo della retribuzione netta dei lavoratori;

• i cronici ritardi nell’effettuazione dei pagamenti da parte delle Pubbliche amministrazioni, ritardi che sfiorano ormai, mediamente, i trecento giorni, in palese violazione della normativa europea la quale indica tra i 60 e i 90 giorni il tempo massimo di pagamento;

CONSTATATO altresì che: ad oggi, quattro milioni di giovani precari e circa sette milioni di lavoratori occupati in aziende con meno di quindici dipendenti sono privi di qualsiasi protezione sociale;una tale situazione di grave ed ingiustificata disparità non può essere sanata diminuendo ulteriormente le garanzie dei lavoratori ma, al contrario, favorendo la nascita di un nuovo welfare adeguato alle trasformazioni della struttura economica e dell’occupazione;

RITENUTO che: la ricerca di soluzioni per i problemi reali che oggi gravano sui lavoratori, sulle imprese e sui cittadini va effettuata su tematiche assai diverse rispetto al tema della eventuale abrogazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori; assumere l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori quale punto di partenza della trattativa con le parti sociali, al fine di modificarlo poi in Parlamento, significa invece generare uno scontro sociale inutile e dannoso, di chiara natura ideologica, privo di qualsiasi concreta motivazione economica e sociale;inoltre, insistere su una riforma inutile che può solo lacerare la coesione sociale, significherebbe nascondere i fattori che determinano realmente la crisi e che impediscono la ripresa;

ATTESO che il disegno di legge predisposto dal governo sarà oggetto nei prossimi giorni di confronto parlamentare;

Tutto ciò premesso;

IL CONSIGLIO COMUNALE

Nel manifestare la propria contrarietà all’azione del governo Monti in materia di riforma del mercato del lavoro e in particolare della riforma e smantellamento dell’art. 18, impegna la Presidenza del Consiglio ad inviare questo documento ai presidenti dei gruppi parlamentari della Camera e del Senato.

Michele Paterino – Consigliere Comunale IdV Matera

 

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