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Matera: Sindacati contro la chiusura del plesso di via Bramante

scuola via bramante_materaLe segreterie materane delle organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals, a distanza di 18 mesi dall’assurda vicenda della chiusura del plesso di via Bramante, con l’inizio del 2014, avrebbero voluto che l’Amministrazione comunale uscisse dal perpetuato silenzio per rendere conto all’opinione pubblica, ai genitori, a tutto il personale scolastico ed alle forze sociali sulla tempistica relativa alla ricostruzione del plesso scolastico e quali le motivazioni che ne stanno rallentando la demolizione/ricostruzione.

Invece, tocca prendere atto che l’atteggiamento unilaterale e superficiale, di mancato rispetto espressa dall’amministrazione comunale nei confronti della scuola materana è arrivata al punto tale da non tutelare neanche gli strumenti tecnologici (computer e stampanti) e telefonici, sanitari e tapparelle, impianto elettrico, termosifoni e un impianto antincendio, oltre che i fascicoli scolastici tra cui anche quelli contenenti dati sensibili.

Tutto ciò trova fondamento anche dalla mancata risposta alla richiesta di urgente messa in sicurezza, trasferimento archivio, mobili e suppellettili avanzata dal dirigente scolastico Vincenzo Duni.

E’ indubitabile che la situazione complessiva dell’Istituto Comprensivo Bramante si è aggravata perché alla “cronaca annunciata” evidenziata unitariamente dai genitori, dal personale docente e Ata e dalle OO.SS., già dai primi incontri assembleari (svoltosi prima dell’inizio dell’anno scolastico 2012/2013 e precisamente il 24 e 29 agosto 2012), allorquando manifestarono preoccupazioni sulle ripercussioni didattiche, organizzative e dei servizi che la chiusura del Plesso di Via Bramante avrebbe comportato, si aggiunge anche la perdita di documenti e strumenti in dotazione della scuola.

Sembra un accanimento nei confronti di una scuola che soltanto tre anni fa era la più numerosa istituzione scolastica della Basilicata la quale per effetto delle assurde ed incomprensibili politiche di razionalizzazione unitamente agli inadeguati interventi organizzativi e logistici successivi al provvedimento di chiusura del plesso di Via Bramante hanno provocato ripercussioni e difficoltà sull’azione didattica quali:

-l’impossibilità di garantire l’azione didattica dei singoli insegnanti perché impegnati su più classi dei tre plessi;

-l’impossibilità di organizzare l’orario di funzionamento della scuola per l’eccessivo frazionamento degli interventi didattici che ignora i tempi e i ritmi di apprendimento del bambino in questo segmento dell’età evolutiva;

-la difficoltà per i genitori di accompagnare e prelevare i propri figli dislocati in diversi plessi distanti tra loro e dalle proprie abitazioni;

-l’impossibilità della scuola di conservare la propria identità storica e culturale e l’indisponibilità ad oggi di tutte le aule assegnate.

Di fronte alle preoccupazioni che i docenti espressero la “…..fondata preoccupazione di annientamento del nostro istituto” anche perché inascoltati dall’Amministrazione Comunale, lo sforzo realizzato dalla scuola per sopperire alle difficoltà è stato notevole e, per questo, meritava un esclusivamente un riconoscimento positivo e non un ulteriore messaggio negativo.

Pertanto, le scriventi OO.SS. chiedono agli organi preposti, ognuno per le proprie competenze, di fare chiarezza circa l’eventuale sussistenza di responsabilità omissive circa la mancata messa in sicurezza-trasferimento archivio, mobili e suppellettili e invitano l’amministrazione comunale a convocare le forze sociali, i genitori e gli organi di governo della scuola di Via Bramante per informare sullo stato dell’arte della demolizione/ricostruzione del Plesso Scolastico.

Flc Cgil
Eustachio Nicoletti
Cisl Scuola
Mario Colangelo
Uil Scuola
Michelangelo Ferrara
Snals
Lucia Fiore

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