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Metaponto e Tempo Pausania: Storia di due gassificatori/inceneritori

Il 30 settembre, in occasione della “Giornata mondiale d’azione contro l’incenerimento dei rifiuti”, a Bernalda si è parlato del Gassificatore/Inceneritore che si vuole costruire a Metaponto (loc. Pantanello).

E’ stata anche l’occasione per fare il punto su come viene effettuata in regione la raccolta rifiuti.

La prima considerazione è stata quella che in una regione con la densità abitativa della Basilicata è assurdo che non si faccia una raccolta differenziata finalizzata al riciclo totale.

E’ inconcepibile, inoltre, che il secco da differenziata venga utilizzato come combustibile negli inceneritori con aumento dei costi per il cittadino (paga sia le campane per la differenziata che il costo per l’incenerimento dei rifiuti) e danni per l’uomo e l’ambiente come ampiamente dimostrato nel caso dell’inceneritore di Melfi.

 

BISOGNA RIPENSARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA e passare a Rifiuti Zero come già diversi comuni italiani e tante città nel mondo fanno da anni con risultati eccellenti. Avremmo così:

–          bisogno minimo di discariche e non come oggi che, periodicamente, si aumentano le capienze delle stesse

–          introito per le casse pubbliche dalla vendita delle materie prime seconda (ferro, legno, carta, plastica, alluminio, …) e non costi per bruciarle o mandarle in discarica come avviene oggi,

–          occupazione duratura per molte più persone di quante se ne possano occupare in tutti gli inceneritori e discariche messi insieme,

–          riduzione inquinamento ambientale e, automaticamente, riduzione delle malattie e delle morti.

Nel suo intervento Nicola Abbiuso, del Comitato Diritto alla Salute, ha parlato della mancanza di controlli  da parte degli organi preposti (ARPAB e ASP in particolare) e della sdrammatizzazione che gli stessi enti hanno fatto, e fanno, in riferimento alle conseguenze che l’inceneritore di Melfi ha sul territorio e sulla popolazione del Vulture-Melfese.

Anche per Pertusillo, Tecnoparco e discariche varie a leggere le relazioni degli enti preposti al controllo vengono diversi dubbi.

Infatti alle loro rassicurazioni seguono periodicamente moria di pesci nel Pertusillo o nel Basento, odori nauseabondi dalle parti di Tecnoparco a Pisticci e Centro Oli a Viggiano e situazioni poco chiare intorno alle discariche; tutti fatti che non lasciano ben sperare .

Il dott. Ferdinando Laghi, vice presidente dell’Associazione Medici per l’Ambiente e referente associativo per ciò che riguarda il “Ciclo di smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani e impatto sulla salute”, parlando del Gassificatore/Inceneritore che si vuole realizzare a Metaponto ha fatto riferimento alla diossina e alle nanoparticelle.

Se è vero che alle alte temperature in cui opera il gassificatore c’è minore produzione di diossina è anche vero che vengono prodotte nanoparticelle molto più piccole del PM10 e, proprio perché più piccole, più pericolose e difficilmente intercettabili con i filtri e la tecnologia del momento.

Inoltre la tecnologia con cui si intende costruire il Gassificatore/Inceneritore è ancora nella fase sperimentale e quindi non si conoscono tutti gli effetti che un impianto del genere può avere sull’uomo e sull’ambiente.

Nella mattinata del 30 settembre, inoltre, è pervenuta una nota da parte di Lucania Ambiente srl in cui ribadiva l’assoluta tranquillità e sicurezza per l’uomo e per l’ambiente dell’impianto che si vuole realizzare.

Avremmo gradito, però, una loro partecipazione all’incontro, anche perché lo stesso si svolgeva a Bernalda, sede della società e residenza di uno dei tecnici.

Nella  “RELAZIONE DI VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE” presentata da Lucana Ambiente srl, per dimostrare la non pericolosità del Gassificatore/Inceneritore, vengono riportati i valori delle analisi effettuate, nel 2006, al Gassificatore della Comunità Montana Gallurese n.3 Tempo Pausania scrivendo che “l’impianto si trovava a regime normale.”

Rispondendo ad una nostra richiesta il dott. Gianni Monteduro, attuale vice sindaco di Tempo Pausania, ci ha fatto pervenire una nota in cui dice che “…In effetti, l’allora Comunità Montana Alta Gallura, fece un breve periodo di sperimentazione in tema di gassificazione, con un impianto assai modesto. Credo fossero gli anni 2006-2008. Ma il progetto non venne portato avanti in assenza della certificazioni e autorizzazioni che l’Amministrazione riteneva necessarie e che non vennero fornite. Così la società non ebbe possibilità di proseguire con il progetto…”

Ognuno, a questo punto, può farsi la propria idea sulla veridicità dello studio proposto da Lucania Ambiente srl.

L’unica cosa che possiamo dire noi, specialmente dopo la non costituzione in giudizio nel processo Fenice-Arpab da parte della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza e dell’Arpab, è che la politica dei rifiuti lucana non viene programmata dalla regione e dalle province ma decisa e attuata dalle lobby degli inceneritori e delle discariche.

Comitato Sos Costa Jonica, Città Plurale, Associazione Ambiente e Legalità, No Scorie Trisaia, Associazione Medici per l’Ambiente, Comitato diritto alla Salute, OLA

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