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Michele Emiliano chiude la campagna elettorale con un comizio simbolico rivolto a tutti i comuni della Puglia

Un comizio simbolico rivolto a tutti i Comuni di Puglia. Così il candidato presidente del centrosinistra Michele Emiliano ha chiuso oggi la sua campagna elettorale. Decine di volontari provenienti da tutto il tacco dello stivale, indossando ognuno una t-shirt con il nome dei Comuni pugliesi, si sono disposti su un grande prato in modo da formare la sagoma della nostra regione. Una specie di flash mob beneaugurante per mandare il saluto simbolico del “Sindaco di Puglia” a tutta la regione. Di seguito l’intervento integrale di Michele Emiliano.
“Grazie dal più profondo del cuore.
Abbiamo fatto una campagna elettorale straordinaria con centinaia di volontari che gratuitamente hanno lavorato per tutta la Puglia dando vita, per la prima volta nella storia della politica italiana, ad un programma non redatto da una segreteria politica, ma attraverso le Sagre del programma, luoghi aperti, dove chiunque poteva iscriversi e partecipare per regalare alla Puglia le proprie idee, la propria storia, le proprie esperienze.
Senza di voi questo programma bellissimo, che io leggo e rileggo come farei con un tema dei miei figli, non sarebbe nato. Abbiamo dato vita ad un cervello collettivo, di oltre tremila persone, che ha stabilito gli obiettivi da realizzare nei prossimi cinque anni e che tutti hanno condiviso.
L’energia nata da questo processo è quella della buona politica, quella gratuita, che non ha paura di niente, fatta di passione e desiderio di migliorare le cose. Un’energia che non può essere fermata da niente, né dalle polemiche né da chi immagina la politica solo come un modo per calzarsi o strumentalizzare le cose.
Fare un giuramento sul programma significa impegnarci per eseguirlo tutto, nel dettaglio. Lo abbiamo già fatto nella città di Bari.
Questi indirizzi non potranno essere cambiati né da interessi privati o dalle solite facce della politica, neanche da chi legittimamente ha interessi diversi rispetto agli obiettivi che i pugliesi si sono dati.
Non abbiamo paura di nulla, siamo leali, quando non siamo d’accordo con qualcuno lo diciamo. Perché abbiamo un’idea del nostro futuro che nessuno può cambiare senza prima discutere.
Andremo avanti liberi, perché siamo la terra del maestrale, lo stesso che soffia adesso. Questo vento ha consentito ai nostri nonni di lavorare anche d’estate, in una terra che non smette mai di lavorare.
Dobbiamo mantenerci limpidi, puri, e avere la forza di avvicendare le generazioni in politica in maniera armonica, senza rotture, aprendo la strada alle nuove generazioni della politica che voi oggi qui rappresentate. E dobbiamo farlo secondo l’articolo 3 della Costituzione, consentendo anche a chi vive nei luoghi più difficili da raggiungere, meno infrastrutturati materialmente e immaterialmente, di avere le stesse possibilità.
Voi rappresentate oggi tutti i Comuni della Puglia, li rappresentate nella loro bellezza, nella loro storia, ma soprattutto nella loro aspirazione di futuro. Voi rappresentate ciascun luogo della regione, indossate magliette che portano i nomi delle 258 città, perché oggi, simbolicamente, per il comizio conclusivo avevo bisogno di un messaggio che arrivasse nelle case di tutti, dal Comune più piccolo al più grande.
Vogliamo trasformare i nomi di tutte le città in relazione umana e politica che abbiamo tradotto nello slogan “Il Sindaco di Puglia”.
Abbiamo coltivato l’idea che chi fa politica dal basso, chi si affeziona alle proprie strade, alle scuole del proprio paese, alle tradizioni, alle feste popolari, chi vuol continuare a lavorare qui in Puglia senza andar via, possa dedicarsi alla costruzione di questo legame attraverso un’organizzazione pensante, collettiva, che continua a imparare anche dagli errori senza smettere di impegnarsi in prima persona.
Nessuno di voi deve sentirsi non all’altezza di questo compito. Ho visto in ciascuno di voi almeno un talento che vale la pena di essere coltivato. Non vi scoraggiate, non pensate di essere in un posto troppo svantaggiato. Non pensate di non avere competenze sufficienti. Tutto può essere cambiato se lo desiderate.
Io ho cominciato tardi a fare politica e all’inizio non sapevo nulla di come si amministrasse un Comune o si tenesse un comizio. Ma ho pensato che l’unica cosa che potessi fare cambiare le cose nella mia città fosse mettermi in gioco, come state facendo voi oggi per la nostra regione.
Non smettete di mettervi in gioco, perché il tempo passa in fretta e questo Paese ha bisogno di voi. Dovete però proseguire questo cammino ricordandovi i nomi delle vostre città, e ricordando che senza popolo, senza il sentimento, senza la convinzione che il cambiamento è una condizione necessaria, il miglioramento delle cose non si determina.
Il cambiamento qui in Puglia lo abbiamo già visto. Voi siete nati in un momento in cui della Puglia si parlava solo per fare critiche, per dire che non eravamo capaci di valorizzare le bellezze che c’erano state donate dalla natura o di fronteggiare la corruzione e la criminalità organizzata.
Voi siete nati in anni nei quali della Puglia si parlava solo attraverso servizi pittoreschi. La regione veniva rappresentata come una corte dei miracoli, irrimediabile e irredimibile.
Oggi ci guardano con rispetto.
Oggi sanno che a casa nostra noi pugliesi desideriamo governarci in autonomia e indipendenza, lealmente, collaborando con le altre regioni e col governo nazionale ma senza più che qualcuno pensi di ottenere piccole frazioni di potere a Roma in cambio della svendita della nostra dignità.
Questa cosa non avverrà mai. E lo dico perché, per esperienza, so che per essere rispettati bisogna mantenere la parola data, non bisogna tradire la propria gente e i propri valori. Quando ti consegni a un capo, la prima cosa che succede è che quello stesso capo smette di rispettarti e noi questo non ce la possiamo permettere, perderemmo la forza delle nostre idee, di realizzare quel programma che è veramente la guida della nostra coalizione.
Il nostro programma ha dentro tutto ciò che io chiamo sinistra: eguaglianza, giustizia, dignità.
Non manca nulla lì dentro. Abbiamo solo un dovere: dire una cosa e poi farla, con coerenza.
Siamo una regione del Mezzogiorno, uno di quei luoghi di confine dai quali ci si aspetta sempre un fallimento, mai un successo.
Per questo vi chiedo anche un altro impegno: non molliamo mai l’idea che anche noi, qui da Sud, si possa costruire un modello di successo. Un modello vincente non perché diventa ricco e ingordo, ma vincente perché giusto anche con le altre genti del Sud, giusto anche con chi cerca, approdando sulle nostre coste, una speranza di vita.
Perché considera tutta l’umanità uguale, esattamente come noi, nella nostra tradizione di accoglienza rappresentata dal Patrono della Puglia San Nicola, santo dalla pelle nera, abbiamo compreso la sacralità dell’ospitalità, dell’accogliere le persone di religione, di cultura diverse dalla nostra come se fossero parte della nostra comunità.
Questa è una forza, mite e straordinariamente bella, che voi esprimete oggi in questa forma meravigliosa.
Provate a immaginare un’altra terra che è fatta quasi come una freccia lanciata nel Mediterraneo verso l’Oriente e verso quei luoghi nei quali la guerra ancora oggi sostituisce la pace e che noi abbiamo il dovere di presidiare. Abbiamo anche l’ambizione di avere una nostra idea del mondo che può costruire il futuro anche dell’Italia ragionando qui dalla Puglia.
Abbiamo ancora qualche altra ora di campagna elettorale. Queste ore sono spesso decisive, per quelli che non ci credono, per quelli che forse – anche a ragione – sono rimasti delusi anche da noi stessi, perché far politica non significa far sempre tutto bene, ma imparare dagli errori commessi e correggersi con lealtà, ammettendo i propri limiti.
Come ha scritto Marco Travaglio oggi nel suo editoriale, anche di fronte alle cose più difficili da capire e da accettare, è un errore gravissimo non andare a votare, un delitto nei confronti di chi questo diritto ce lo ha garantito al prezzo della vita.
E quindi dite, anche a chi non vuole votare per noi, di recarsi alle urne anche per sostenere qualcun altro. La possibilità di scegliere c’è e si chiama democrazia, libertà, valori che sono rappresentati dalla nostra Costituzione che è nata nella valli e nei luoghi dove i nostri partigiani e la nostra Resistenza si opposero al fascismo e alla dittatura.
Il nostro Paese deve ritrovarsi nella buona politica.
E la Puglia vuole essere quel Sud che combatte e non si arrende. La visione unitaria per noi è centrale, ma perché questo Paese sia unito è necessario che la Puglia cammini più veloce, partecipi alla società italiana conferendo quel che è giusto e ciò che gli altri italiani si aspettano da noi.
Non aspettiamo di essere salvati da qualcun altro, abbiamo il desiderio di salvarci da soli e la voglia di dimostrare di che pasta siamo fatti. All’Italia guardiamo con dignità e orgoglio e col desiderio di partecipare con tutto il meglio che il Sud e la nostra terra può offrire.
Viva l’Italia! Viva la Puglia!”.

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