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Morti sul lavoro, 685 vittime nei primi 8 mesi dell’anno

I dati sui morti sul lavoro nei primi otto mesi del 2019, fortunatamente, fanno segnare il segno “meno” rispetto allo scorso anno.I numeri parlano di una flessione del 4% soprattutto per gli infortuni mortali in itinere (-11%), mentre i decessi registrati in occasione di lavoro rimangono pressocchè invariati (-1%).
Nei primi otto mesi del 2019, infatti, le vittime totali sono 685, contro le 713 registrate nello stesso periodo del 2019, con un -4% complessivo. In particolare sono 493 i decessi in occasione di lavoro e 192 quelli in itinere. Le donne che hanno perso la vita nel 2019 sono 58: 28 quelle decedute in occasione di lavoro e 30 in itinere.
Il maggior numero di infortuni mortali in occasione di lavoro in Italia viene registrato in Lombardia (73), Lazio (52), Emilia Romagna (46), Piemonte (43), Campania (41), Sicilia e Veneto (35).  Seguono: Puglia (31), Toscana (25), Trentino Alto Adige (16), Abruzzo e Marche (15), Calabria (12), Basilicata (11), Friuli Venezia Giulia e Liguria (10), Umbria (9), Sardegna (8), Molise (6).

La provincia in cui si conta il maggior numero di infortuni mortali in occasione di lavoro è Roma (37 decessi). Ed è seguita da: Napoli (18), Milano e Brescia (17), Torino (15), Foggia (14), Vicenza (12), Palermo (11).

“Il decremento complessivo delle morti bianche registrato nei primi otto mesi del 2019 (pari al 4%) non può che essere accolto positivamente. Il punto è che a diminuire sono essenzialmente gli infortuni mortali avvenuti in itinere (-11%), mentre restano purtroppo pressoché invariati gli infortuni mortali verificatisi in occasione di lavoro (-1%)”.

Così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, commenta l’ultima indagine elaborata dal suo team di esperti sulla base dei dati Inail.

Infatti, se complessivamente le vittime sul lavoro del nostro Paese da gennaio ad agosto sono diminuite, passando dalle 713 del 2018 alle 685 del 2019, il numero delle vittime registrate in occasione di lavoro rimane stabile: passando dalle 498 del 2018 alle 493 del 2019.

“Ciò significa che l’emergenza morti sul lavoro rimane – sottolinea ancora Rossato – e sono ancora i numeri a darne una triste conferma”.

A mietere più vittime in occasione di lavoro sono: il settore delle Attività Manifatturiere (73) e quello delle Costruzioni (con 63 decessi).  Seguono: Trasporto e Magazzinaggio (56) mentre nel Commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli i morti sono 29.

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro totali è tra i 45 e i 64 anni (317 su 493 vittime).

E sono tanti, troppi, anche gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 87.

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