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Nessun ‘taglio’ in vista per l’ospedale di Villa d’Agri

Toccherà al comitato tecnico istituito dalla Regione Basilicata con la legge tampone approvata la settimana scorsa dal Consiglio il compito di dirimere la questione della riorganizzazione dell’ospedale di Villa d’Agri. E’ quanto emerso dal tavolo tecnico che si è tenuto in Regione con l’assessore alla Sanità, Flavia Franconi, il direttore del dipartimento, Donato Pafundi, il dg dell’Asp di Potenza, Giovanbattista Bochicchio, i direttori sanitario e amministrativo, Massimo Defina e Cristiana Mecca, il dottore Domenico Cavaliere del presidio ospedaliero e i sindaci di Marsicovetere e Sarconi.
Gli amministratori hanno ribadito la loro contrarietà al depotenziamento dell’unica struttura sanitaria della zona, che serve un bacino d’utenza di circa 50.000 abitanti, ai quali si possono aggiungere altri 10.000 abitanti gravitanti da territori contermini, anche di fuori regione.
“Il presidio di Villa d’Agri è un’istituzione irrinunciabile a servizio dello sviluppo socio economico di una vasta area territoriale così importante per il sostegno dell’economia dell’intera Regione Basilicata. – si legge nella nota – Non si tratta di campanilismo in contrapposizione ad altri territori, ma la ricerca di soluzione ad una reale esigenza di tutela della salute per una vasto bacino di popolazione”. Pafundi ha spiegato che il destino della struttura opedaliera sarà stabilito all’interno del piano di riorganizzazione del sistema sanitario regionale, da elaborare entro il 31 luglio; un piano, questo, che verrà definito di concerto anche con gli enti locali.
L’assessore Franconi, invece, ha ribadito che dovrà essere comunque garantita l’equa erogazione per tutti i cittadini di Basilicata di servizi dei livelli essenziali di assistenza. Compreso il presidio valdagrino. “Dovrà essere, pertanto, una struttura sanitaria capace di recepire ed anticipare i bisogni di cura dei cittadini all’interno di una sanità che a livello globale è in continua e rapida evoluzione. Non vi è alcun disegno programmatico che possa far pensare anche lontanamente ad un depotenziamento della struttura”, ha detto l’assessore.

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