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Nicola Mario Fraccalvieri: “Soprintendenza e impianti fotovoltaici sulle coperture”

Ormai è diventata di uso ricorrente la parola “Superbonus 110” e soprattutto in questo periodo, moltissimi cittadini sono corsi subito da tecnici di fiducia, imprese o banche per capire come potersi “ristrutturare GRATIS” la propria abitazione.

Ma non voglio parlare, oggi, di come si possono sfruttare i bonus che il governo con il c.d. D.L. Rilancio ha messo in campo per le ristrutturazioni, bensì di come poter efficientare energeticamente anche quegli immobili tutelati dalla Soprintendenza per in Beni Architettonici e Paesaggistici.

Cominciamo con il chiarire che sia il Tar di Brescia nel 2017 che il Consiglio di Stato nella sentenza n. 856 del 23 Febbraio 2017 ha chiarito che è illegittimo il parere sfavorevole compatibilità paesaggistica per l’efficientamento energetico e nello specifico per la posa di pannelli fotovoltaici.

Con questa premessa, non mi permetterei mai di voler avviare una campagna volta a danneggiare architettonicamente e paesaggisticamente una città come Matera (nello specifico i Sassi di Matera). Questa premessa era doverosa per altre aree che pur non essendo di pregio, hanno vincoli paesaggistici e molti potrebbero credere che non sia possibile effettuare efficientamenti energetici.

Ormai, il pericolo di impatto paesaggistico è, tra l’altro, superato con le nuove tecnologie offerte da aziende come Dyaqua Invisible Solar o Tesla V3.

La Dyaqua Invisible Solar ha, infatti, realizzato una nuova tegola con una tecnologia fotovoltaica capace di assumere l’aspetto di qualsiasi materiale edilizio diventando quindi ogni modulo un elemento architettonico attivo a tutti gli effetti. Ciò, quindi, mantiene integra la continuità estetica degli edifici e dei paesaggi, attiva un processo naturale che purifica l’aria e soprattutto viene realizzato con materiali atossici del tutto riciclabili.

Anche l’azienda Tesla ha prodotto componenti edili attivi, come le tegole fotovoltaiche che, stando alle proprie dichiarazioni, le stesse potrebbero avere un’efficienza di circa 30 anni, superati i quali si potrebbe ancora produrre energia ma con minore efficienza.

Nicola Mario Fraccalvieri

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