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No alla rimozione, anche solo parziale, dello scheletro dell’Uomo di Altamura dalla Grotta di Lamalunga

No alla rimozione, anche solo parziale, dello scheletro dell’Uomo di Altamura dalla Grotta di Lamalunga. E’ la posizione espressa dal Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari Aldo Moro, dal Parco Nazionale dell’Altra Murgia e dalla Società Italiana di Geologia Ambientale. “Questa ipotesi sarebbe stata giustificata dalla necessità di salvaguardare il reperto, in quanto esposto a degrado nella sua attuale collocazione. – si legge nella nota delle tre organizzazioni – Stupisce che si torni a parlare di estrazione dell’intero reperto fossile dell’Homo Neanderthalensis, o almeno della rimozione del cranio, dalla sua sede naturale, in cui è stato scoperto e ben conservato per 150mila anni. Il merito della conservazione va proprio alle particolari condizioni ambientali in cui l’Uomo di Altamura si è fossilizzato, perchè le grotte carsiche, per le loro caratteristiche chimiche, fisiche e micro-ambientali, vengono considerate tra i più preziosi archivi geologici del pianeta Terra per gli studi che permettono la ricostruzione dei climi e degli ambienti del passato. Ciò dimostra che lo studio del reperto non può prescindere dall’analisi integrata degli altri dati che in quella grotta e nei suoi dintorni sono preservati. Ecco perchè qualsiasi ipotesi di rimozione, parziale o addirittura totale, appare a nostro avviso assolutamente ingiustificata, anche a causa dell’elevatissimo rischio di distruzione e perdita irreversibile del reperto stesso”.

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