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Nota del M5S Montescaglioso sulla frana del dicembre 2013

“La priorità è mettere in sicurezza un intero paese. La situazione è piuttosto critica, quindi, gli Enti governativi preposti, a più livelli, s’impegnino per scongiurare una preannunciata morte socio-economica dell’intera collettività montese”. E’ quanto ha dichiarato il Consigliere comunale del M5S Montescaglioso, Giuseppe Ditaranto, dando seguito ad una lettera congiunta del Sindaco, Vincenzo Zito, e del Presidente del Cottam, Giovanni Mianulli, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, e condividendone le preoccupazioni e le richieste contenute nella nota. Nella missiva si esortano i parlamentari pentastellati lucani a porre la questione montese all’attenzione del Governo.
“In virtù di ciò – afferma Ditaranto –  la Portavoce Mirella Liuzzi si è subito attivata con una circostanziata interrogazione parlamentare diretta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministero dell’Ambiente per chiedere se il Governo intenda stanziare le risorse volte a completare la messa in sicurezza della zona franosa e consentire la delocalizzazione delle unità produttive presenti nell’area franata, al momento impedita da una delibera ministeriale. A tutt’oggi, superati ampiamente i tre anni dal terribile evento, i lavori di messa in sicurezza della vasta area franosa tardano ad effettuarsi. L’assenza di un adeguato finanziamento è tra le principali cause del mancato inizio dei medesimi. Si parla di ingenti risorse economiche (€ 12.000.000 circa) che, obiettivamente, non potranno mai essere nelle disponibilità di un piccolo Comune di 10.000 abitanti, a maggior ragione di quello di Montescaglioso che oltretutto vive una situazione di pre-dissesto finanziario. L’indifferenza finora dimostrata dalle Istituzioni sovra comunali (Regione e Stato) e le precipitazioni meteorologiche sono, in egual misura, fonte di legittime e serie preoccupazioni per i cittadini montesi, infatti, persiste un alto rischio che il fenomeno franoso possa nuovamente riprendere la sua azione devastatrice interessando addirittura un’area più estesa. Per trarne insegnamento, è bene rammentarlo, la calamità cosiddetta ‘naturale’ del 3 dicembre 2013 fu anche la conseguenza di irresponsabili politiche clientelari disinvoltamente praticate dalle avvicendate ed ‘opposte’ Giunte di centrodestra e centrosinistra che, incuranti dei pericoli a cui veniva esposta la comunità, trasformarono un ampio territorio a rischio dissesto idrogeologico in area edificabile con successivi permessi a costruire. Nella stessa zona, oltre a stabilimenti produttivi, commerciali e civili abitazioni, per dare impulso allo sviluppo economico del paese, fu anche realizzata una strada a scorrimento veloce, senza la quale, oggi, viene seriamente compromessa la ripresa di quelle poche attività imprenditoriali che ancora resistono e sopravvivono alla crisi economica. Quella notte, purtroppo, madre natura non ne volle sapere di tornaconti elettorali nonché di condonare gli errori umani, con la forza, si riprese quanto, nel corso degli anni, incautamente, le era stato tolto. L’attuale monitoraggio del movimento franoso è fondamentale ma, com’è noto, non è affatto la soluzione del problema che avrebbe bisogno di ben altre operazioni per proteggere la pubblica incolumità”.

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