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Nota di Summa (Cgil) sullo scioglimento del comune di Scanzano Jonico

Lo scioglimento del Comune di Scanzano Ionico per sospette infiltrazioni mafiose è un fatto che desta molto allarme in Basilicata. Se da un lato materializza e mette in luce una emergenza circa le infiltrazioni malavitose in Basilicata – più volte denunciate, specie dall’attuale Dda di Potenza – dall’altra in qualche modo ci consegna quel barlume di speranza circa la fiducia nella magistratura e nella giustizia.

Quanto avvenuto a Scanzano deve spingere tutte le istituzioni pubbliche, a partire dalla Regione e dal mondo delle associazioni delle imprese, a prendere atto di un quadro emergenziale nel quale legalità e sicurezza devono assumere centralità, garantendo strumenti necessari a consentire alle forze dell’ordine di poter svolgere con adeguatezza l’attività di contrasto al crimine e ai crescenti fenomeni malavitosi.Nel momento in cui le mafie entrano nelle stanze di chi amministra, di chi dovrebbe tutelare il bene comune, allora significa che il problema è a monte ed è culturale. Lo scioglimento di Scanzano sia monito per tutta la comunità lucana affinché rimetta al centro la legalità e la trasparenza nella gestione delle funzione pubblica e in particolare degli appalti.
La Basilicata non può permettersi di essere sguarnita di presidi di legalità: i fatti di cronaca dimostrano che una capillare presenza sul territorio di tutti i soggetti istituzionali preposti all’ordine e alla sicurezza pubblica è necessaria, ma non è più sufficiente. Occorre che le istituzioni si riapproprino del senso profondo del ruolo cui sono chiamate a rispondere, a garanzia della legalità democratica e costituzionale .

 

Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata

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