BasilicataCronaca

Nulla è cambiato in via Rota a Matera

Dopo un anno e all’inizio dell’autunno, in via Nino Rota nulla sembra cambiato la frana e le difficoltà rimangono tutte, intanto si è all’inizio di un nuovo inverno e sulla questione si diffondono impressioni che spesso sono lontane dalla realtà. La strada attualmente è ancora area di cantiere, mai collaudata quindi è di proprietà della ditta costruttrice, questa premessa è fondamentale per comprendere la questione che allo stato è affidata al parere del Tribunale con tanto di nomine di consulenti tecnici, per questo credo che il tempo delle risoluzioni è affidato solo al buon senso delle parti. La ditta interessata associa le responsabilità della frana alla sovrastante area camper, l’amministrazione comunale alle deficienze costruttive del muro di contenimento, ma soprattutto alla mancata realizzazione delle opere progettate ed eseguite in difformità. Nel 2004 allorchè viene autorizzata la costruzione delle residenze per la realizzazione di un centro di quartiere e residenze alberghiere, nelle aree prospicienti la zona 8 del PRG, per intenderci zona dell’odierna frana, viene stipulato un atto unilaterale d’obbligo che prevede, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, la costruzione di una strada e muri di sostegno per un importo pari a circa 250.000 €. Questo accordo contiene, a monte e a valle della strada, la realizzazione di una paratia di pali sino alla profondità di 12 mt e una strada di 17 metri a 4 corsie. Il rispetto di tali obblighi è di fatto, il presupposto necessario al rilascio del permesso a costruire. Il progetto esecutivo della strada in questione, presentato nel 2007, riceve il parere favorevole dell’Ufficio comunale subordinando la decisione alla produzione, prima dell’inizio dei lavori, della relazione geologica, del deposito dei calcoli statici, del parere di acquedotto lucano e della planimetria generale con indicazione dei sottoservizi. I lavori per la costruzione della strada hanno inizio a maggio del 2008, a questo punto c’è da chiedersi se la documentazione richiesta sia stata prodotta e, sarebbe interessante conoscere la relazione geologica, ma quel che lascia senza parole è che tali dati tecnici di fondamentale importanza non vengono prodotti, men che meno la relazione geologica e calcoli. Di qui l’inizio di una collina di carte senza fine perché, nel corso della realizzazione della strada, la società SIGMA, (appartamenti a valle della frana), presenta ricorso all’Ufficio tecnico, quest’ultimo attraverso i suoi tecnici effettua un sopralluogo e accerta che i lavori fatti dalla società Edilizia Materna, (quella proprietaria degli alberghi), erano in netto contrasto con gli elaborati tecnici approvati, in sostanza la quota della strada si rinnovava più alta di 5 metri. Ricorsi al TAR ed una valanga di questioni compresa una revoca del permesso a costruire, giunto verosimilmente quando oramai tutto era costruito, portano il problema in una serie di ingarbugliamenti dai quali non si esce. Ma alla risoluzione del problema poco importa, ed a poco serve chiedersi ora, all’inizio di un altro inverno, chi non abbia rispettato regole e patti, quel che tutti vogliono è vivere in tranquillità e sicurezza. Solitamente siamo distanti dal pensare al peggio, ai disastri annunciati, sembra che tutto ciò debba toccare ad altri, ma questo concetto non può averlo chi è preposto a risolvere i problemi, o chi deve intervenire preventivamente, perché lo stato delle cose attualmente appare grave e le probabili precipitazioni invernali potrebbero accrescerlo. Fatto sta che oggi è evidente che vi è una situazione difforme rispetto al progettato, si accerta l’assenza di un adeguato sistema di drenaggio delle acque piovane, l’esistente muratura non ha le caratteristiche statiche di contenimento e di originaria progettazione, non idonea per l’odierno stato di fatto. La zona appare degradata e abbandonata, quello che doveva essere una riqualificazione importante con la presenza di una area camper, giardini ed essenze arboree di pregio oggi è solo un miraggio e non se ne vede soluzione. Chi vive le preoccupazioni, lo avverte, lo vede e lo sente il disagio. Ogni abitante del quartiere rimane perplesso per la leggerezza con la quale le circostanze si susseguono e si modificano nelle logiche che ben sappiamo, nessuno pone soluzione, si rimanda tutto alla prossima emergenza. Lo abbiamo denunciato più volte e con forza, sul rispetto delle regole delle politiche del mattone, la precedente amministrazione ha pagato il prezzo per l’aver tentato di cambiare metodi e comportamenti, ma di questo l’ignaro cittadino ben poco conosce, non sa che tra le colline fluttuanti di carte e cartaccia si consumano i peggiori disastri, i grandi affari.

Adriano Pedicini Consigliere Comunale PDL Matera

 

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