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Nuova aggressione ai danni di un ispettore di Polizia Penitenziaria a Taranto

“Nuova aggressione nella giornata di ieri al Carcere Carmelo Maglio di Taranto, dove un detenuto “ psichiatrico” già noto, dopo essere uscito con la forza dalla propria cella del reparto ove assegnato, approfittando dell’occasione si è rifiutato di rientrare nella camera a se assegnato, con un pretesto si è scagliato contro due ispettori “di polizia penitenziaria” con violenza cercando di colpirli in più parti del
corpo con un coltello rudimentale creato da lui, per fortuna non letale. Per gli operatori si sono rese necessarie le cure del pronto soccorso cittadino, che ha prescritto 10 giorni di prognosi”. Lo dichiara Vito Messina, Segretaria Regionale Puglia e Basilicata della Unione sindacati di Polizia Penitenziaria.
“A Taranto si tratta dell’ennesima aggressione a un appartenente alla Polizia penitenziaria, elemento che è evidentemente indice di tensioni, ma anche ulteriore certificazione dello sfacelo complessivo in cui versa il sistema penitenziario. Ciononostante il cambio di passo che vi è stato di recente avendo di fatto assegnato un nuovo direttore uomo di esperienza, già si vedono i risultati, purtroppo tali soggetti sono di difficile gestione, ahinoi non di pertinenza della polizia penitenziaria senza la presenza di quelle figure professionali “sanitarie specializzate a gestire tali soggetti” proprio noi della USPP stiamo sollecitando interventi in merito, attraverso dibatti e proposte fattive sul tema dei soggetti psichiatri gestiti nei carceri senza essere seguiti con attenzione, ahimè è un dramma che soggetti ammalati vengono dimenticati nelle patrie galere. Il tragico fenomeno delle aggressioni agli operatori, infatti, investe pressoché tutte le carceri del Paese e sono almeno tre al giorno quelle gravi, con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Ministero della Giustizia e il Governo tutto che restano colpevolmente inermi rispetto al dilagare della violenza” – spiega Messina.
“In queste ore si parla dell’avanzamento dell’iter di un disegno di legge che mira alla realizzazione di ‘casette dell’amore’ proprio là dove
imperversa la legge del più forte e la violenza più becera; di certo gli italiani meriterebbero un briciolo di maggiore coerenza da parte di chi li rappresenta in Parlamento e nelle istituzioni” – aggiunge la Segretaria della USPP. “Noi continuiamo a ripetere che vanno rivisti il modello detentivo e l’organizzazione complessiva delle carceri, va risolta la questione connessa ai detenuti affetti da patologie psichiche, è improcrastinabile l’adeguamento degli organici del Corpo, mancanti di 18mila unità livello nazionale e carenti soprattutto in quello di TARANTO di diverse decine di unità, è necessario implementare le tecnologie e gli equipaggiamenti.
Contemporaneamente, dev’essere introdotta un’aggravante al reato di lesioni personali, quando recate alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria nell’esercizio delle loro funzioni. Inoltre, il Ministero della Giustizia dovrebbe costituirsi parte civile nei procedimenti a carico dei detenuti che aggrediscono gli operatori” – prosegue ancora Messina- “L’aggressione di oggi ripropone peraltro il problema mai risolto dei fornelletti da campeggio in uso ai detenuti e della custodia delle bombolette di gas che li alimentano e non solo, tema su cui sarebbe altresì necessario un intervento a livello centrale, ma anche una migliore disciplina e gestione a livello periferico. Al poliziotto aggredito giungano la solidarietà e gli auguri di pronta guarigione di tutta la “USPPP” – conclude Messina

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