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Occupazione delle scuole baresi, studenti in rivolta

In seguito alle mobilitazioni delle scuole baresi, iniziate il 13 ottobre con il primo sciopero dell’alternanza scuola-lavoro e seguite dalla costruzione degli Stati generali dello sfruttamento e dall’inchiesta permanente sui percorsi svolti in alternanza, gli studenti e le studentesse baresi continuano a mobilitarsi attraverso sit in, assemblee, autogestioni e occupazioni, in vista della mobilitazione nazionale del 16 dicembre.
“Mentre il Ministero dell’Istruzione il 16 dicembre organizzerà a Roma gli Stati Generali dell’Alternanza, gli studenti torneranno a mobilitarsi per chiedere immediatamente un’inversione di rotta per uno Statuto dei diritti in alternanza, che è ancora assente a due anni dall’approvazione della Buona Scuola” – dichiara Rossana Didonna, coordinatrice dell’Unione degli Studenti Bari.
La scorsa notte, gli studenti del liceo scientifico Scacchi, hanno occupato il loro istituto e questa mattina si sono riuniti in un’assemblea generale che ha coinvolto il la componente studentesca e docente, nella quale è stato definito il piano di rivendicazioni. “Chiediamo l’approvazione di una commissione paritetica per il monitoraggio delle attività e di uno Statuto che garantisca diritti per gli studenti in alternanza”-dichiara Dario Gjergo, studente della scuola.
Sebbene il Dirigente Scolastico abbia manifestato un atteggiamento intimidatorio verso la forma iniziale della mobilitazione tramite un appello rivolto alla cittadinanza, la componente studentesca ha risposto aumentando il livello di partecipazione, coinvolgendo l’intera comunità scolastica tramite la scrittura collettiva di proposte e rivendicazioni.
“Di fronte alla repressione che gli studenti e le studentesse baresi stanno subendo in questi giorni di mobilitazione in città, non ci fermeremo, ma continueremo a riappropriarci dei nostri spazi costruendo momenti di partecipazione e attivazione finché le proposte che stanno emergendo per un’istruzione gratuita e di qualità, non saranno realmente ascoltate” – conclude Didonna.

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