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Papa Francesco: Riconciliazione tra Cuba e Stati Uniti sia un esempio per il mondo

“Credo che oggi il mondo sia assetato di pace”: Papa Francesco ha negli occhi “le guerre, i migranti, l’ondata migratoria di persone che fuggono dalle guerre, che fuggono dalla morte” mentre arriva a Cuba. Prima di partire ha incontrato la famiglia dei profughi siriani ospiti nella parrocchia sant’Anna in Vaticano si e’ “emozionato tanto: si vedeva il dolore nei loro volti”, confida ai giornalisti. E “giustizia, pace, liberta’ e riconciliazione” chiede al suo arrivo in risposta al benvenuto di Raul Castro, indicando questi valori come cardini di un futuro migliore per l’intero popolo cubano, ripetendo nel primo discorso del viaggio “l’ardente appello” che nel 1998 concluse quello di San Giovanni Paolo II, affinche’ “Cuba si apra con tutte le sue magnifiche possibilita’ al mondo e il mondo si apra a Cuba”. Il Papa ha citato anche il padre dell’indipendenza cubana, Jose’ Marti’, per spiegare con le sue parole che la vittoria che la Santa Sede auspica per Cuba e’ “sul sistema, morto per sempre, di dinastia e di gruppo”. L’auspicio di Francesco e’ che si realizzi un superamento delle chiusure di ogni tipo che penalizzano i cubani: quelle ideologiche e di apparato che hanno a lungo caratterizzato il regime comunista, e quelle economiche (ed ugualmente ideologiche) imposte dall’esterno con l’embargo.
“Abbiamo apprezzato il suo sostegno al dialogo tra gli Stati Uniti e Cuba”, gli ha detto Raul Castro sottolinenando che “il ripristino delle relazioni diplomatiche e’ stato un primo passo nel processo verso la normalizzazione dei rapporti tra i due paesi che richiederanno la risoluzione dei problemi e riparazione delle ingiustizie”. “L’ambargo – ha scandito – ha causato danni umani e le difficolta’ per le famiglie cubane: e’ crudele , immorale e illegale. E’ necessario rimuoverlo”.
“Il territorio usurpato della Base Navale di Guantanamo deve essere restituito a Cuba”, ha cntinuato il presidente, elencando le questioni aperte con gli Stati Uniti, a cominciare dall’embargo. “Queste giuste esigenze – ha spiegato – sono condivise dal popolo e la stragrande maggioranza dei governi del mondo”.

Fonte: Agi

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