CronacaPuglia

Paziente resta per un’ora da solo al gelo nell’ospedale ‘Perrino’

ospedale Perrino_BrindisiDopo l’intervento a cui è stato sottoposto, viene lasciato in barella, da solo, al freddo, per oltre un’ora, nell’attesa che il portantino, in pausa pranzo, rientri in servizio. E’ lo scenario sconvolgente accaduto qualche giorno fa ad un pensionato brindisino ricoverato presso l’ospedale ‘Perrino’. E’ stato lo stesso pensionato, Enzo Vitale, a raccontarlo. “Mi assale un senso di rabbia – dice – se solo ripenso ai quei momenti”.

Sono le 7,30 di martedì 21 gennaio, quando Vitale entra nell’Unità operativa di Chirurgia. L’attesa è abbastanza lunga. Alle ore 12 viene trasferito in sala operatoria per un intervento in day hospital che ha impegnato il chirurgo per poco più di un’ora. Alle 13.20, uscito dalla sala operatoria, inizia il suo calvario, al gelo, in corridoio. Perché alle 13.30 c’è il coprifuoco del ‘cambio turno’, e chi a quell’ora si trova ad aver bisogno di un portantino, deve aspettare un bel po’.

“L’infermiera, davvero molto gentile, del settore operatorio si è scusata. – ha continuato l’uomo – Non poteva accompagnarmi in reparto perchè esistono rigide disposizioni in questo senso per evitare contaminazioni. Ho protestato per quella lunga attesa, avevo solo una copertina a ripararmi dagli spifferi che arrivavano da tutte le parti. E, purtroppo, non ero in condizioni di alzarmi, altrimenti lo avrei fatto, anche scalzo e senza abiti”.

Vitale si scaglia contro il sistema sanitario del nosocomio brindisino: “E’ una vergogna, non avere riguardo per una persona che ha appena subìto un intervento chirurgico. Ma ciò che è inaccettabile è che tutto ciò accada per assicurare al personale la pausa pranzo. Diritto sacrosanto, sia chiaro, ma è da pazzi permettere che questo possa mettere a rischio la salute di un paziente”. Vitale si è congratulato con il chirurgo che ha effettuato l’operazione, dato che il decorso post-operatorio è filato liscio. Però quella sosta al gelo di un corridoio non è stata un toccasana, vista l’influenza che ne è seguita.

 

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