BasilicataCronaca

Per una salute mentale di comunità. Gli operatori delle strutture residenziali psichiatriche lucane scendono in piazza

Scarsa attenzione e inerzia istituzionale rischiano di far scivolare indietro la Basilicata nei servizi sociali psichiatrici, settore in cui è storicamente all’avanguardia. Per questo gli operatori delle strutture residenziali psichiatriche annunciano la loro manifestazione davanti al palazzo della Regione, in via Verrastro a Potenza, nella mattinata di venerdì 15 novembre. La mobilitazione, che avrà lo slogan “Per una salute mentale di comunità”, segue le ripetute sollecitazioni da parte dell’Alleanza delle cooperative italiane e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil alle istituzioni regionali per completare l’iter di accreditamento, al fine di scongiurare gli effetti negativi sia sotto il profilo della qualità dei servizi che su quello occupazionale, e segue l’ultima richiesta urgente di incontro presentata dalle rappresentanze in data 8 ottobre all’assessore alla Sanità Rocco Leone e al presidente della Regione Vito Bardi; richiesta rimasta ancora senza riscontro.
Sono così più di trecento gli operatori, educatori e o.s.s., impegnati nel settore, molti dei quali rischiano di rimanere a casa. La Basilicata pare infatti essere l’unica regione d’Italia a non avere ancora adottato l’accreditamento delle strutture residenziali psichiatriche: un sistema, reso obbligatorio dalla legge nazionale 502 del lontano 1992, che garantisce maggiore qualità dei servizi attraverso la verifica e la valutazione continua degli standard, nonché attraverso la valorizzazione delle buone pratiche assistenziali e riabilitative, e da cui deriva un risparmio per la pubblica amministrazione e un sicuro indotto nello sviluppo e nell’economia locale. La Regione aveva poi previsto, con la L.R. n. 4/2007, la regolamentazione dell’accreditamento istituzionale delle strutture socio sanitarie entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge. Sono invece trascorsi dodici anni e, nonostante faticosi passi avanti negli ultimi tempi che posizionano il sistema in dirittura di arrivo, manca sempre, inspiegabilmente, l’ultimo passo.
In questo clima di incertezza si rischia di generare ancora una volta un cortocircuito fra Regione e Aziende sanitarie, che nel frattempo procedono in maniera difforme dalle scelte regionali contraddicendo altresì la volontà dell’assessore Leone, ribadita il 9 agosto ai rappresentanti dell’Alleanza delle cooperative e delle forze sociali nel corso di un incontro, di procedere all’accreditamento. La manifestazione del 15 novembre chiederà di fare chiarezza e di tutelare gli operatori, gli utenti del servizio e le loro famiglie.

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