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Petrone (SEL) sugli stati generali della PMI

Alcune novità di impostazione le abbiamo ascoltate agli Stati generali della Piccola e Media impresa: autonomia dalla politica, volontà di uno stretto raccordo con i Sindacati per le politiche del lavoro, l’idea di volersi misurare sui nuovi terreni della green-economy. Interessante è stata anche l’analisi che definisce la FIAT e il petrolio non sufficienti per reggere le nuove sfide e le criticità della crisi.

La FIAT e il petrolio sono due aspetti diversi, ma entrambi sono fenomeni che questa regione ha subito per scelte nazionali e che non si riesce a governare in favore dell’interesse comune dei lucani.

Il problema non può più essere quello di misurarsi con le convenienze di mercato, per cui bisogna investire, mettendo in moto finanziamenti generici, perché su questo terreno si è prodotto una crisi devastante. Il problema che abbiamo di fronte è quello di decidere le nuove strategie per il futuro di questa regione, in cui la PMI, in stretto rapporto con il mondo del lavoro e con le Istituzioni, può svolgere un ruolo fondamentale. Equità e crescita sono gli obiettivi reali da raggiungere e per i quali lavorare, in una dimensione totalmente rovesciata dell’intervento economico ed imprenditoriale e delle vecchie relazione tra politica e impresa. Possiamo immaginare il futuro della Basilicata puntando sulle grandi potenzialità del suo territorio? E allora occorre precisare che bisogna uscire dalla dipendenza dal petrolio e puntare alla costruzione di una vera strategia sulle fonti rinnovabili. Per farlo non possono essere tenute insieme le due cose perché ormai, nel mondo, i due aspetti sono sempre più contrastanti. Una prospettiva a cui le imprese lucane dovrebbero tenere molto per una loro riconversione e, quindi, una loro crescita e riqualificazione professionale. Questo produrrebbe ricchezza e lavoro, benessere e qualità della vita. Rimanere sul vecchio terreno delle compatibilità tra idrocarburi e ambiente significa, come tutti i dati ci dicono, non affrontare il vero problema: questa regione ha bisogno di riformare profondamente i suoi sistemi produttivi e territoriali, sociali, istituzionali ed i settori della conoscenza e della ricerca.

Carlo Petrone – Coordinatore regionale SEL

 

 

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