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Piano Scuole sicure, dal Governo 2,5 milioni per aumentare i controlli

Apprendiamo a mezzo stampa dell’annuncio del Ministro Salvini del piano “Scuole Sicure” che riguarderà le città con più di 200.000 abitanti a partire dal prossimo anno scolastico. Il piano prevede uno stanziamento di 2,5 milioni di euro per aumentare i controlli nelle scuole, assumere agenti di polizia locale e coprire i costi dell’installazione di impianti di videosorveglianza nelle scuole, ai quali i Comuni possono accedervi dopo specifica richiesta. Tra le città individuate c’è anche la città di Bari.
“Chiediamo al Sindaco Antonio Decaro di non legittimare il Piano del Ministro Salvini e di impegnarsi nel non fare richiesta dei fondi previsti dal Piano “Scuole Sicure” per aumentare il livello di repressione all’interno degli istituti baresi” – dichiara Matilda Bruno dell’Unione degli Studenti Bari – “le scuole sicure sono quelle inclusive, quelle con tutti i certificati necessari per dichiararne l’agibilità e che non ci crollano addosso durante le ore di lezione, non quelle con sempre più agenti di polizia e strumenti repressivi. Crediamo che la lotta all’utilizzo delle droghe e allo spaccio all’interno delle scuole debba partire dallo stanziamento di finanziamenti per avviare progetti di sensibilizzazione e corretta informazione durante il percorso formativo.”
“La repressione non può essere considerata uno strumento educativo ma la perfetta antitesi. Crediamo che nelle nostre scuole si debbano stimolare quanto più momenti di confronto fra studenti, studentesse e docenti.L’incentivo alla presenza di agenti della polizia locale nelle scuole e maggiori controlli, all’utilizzo di misure diseducative come quella del daspo scolastico (introdotta dai Decreti Minniti-Orlando) che prevedono l’allontanamento dagli istituti scolastici per gli studenti fino ad un periodo di 5 anni, producono esclusivamente la marginalizzazione sociale di chi vive in situazioni di difficoltà economica o proviene da contesti sociali non favorevoli.” continua Bruno.
“In un Paese con le percentuali tra le più di Europa di dispersione scolastica (11,1% quella nazionale, 17,7% quella regionale – Fonte: dati ISTAT) e in una Regione con l’82% degli Istituti scolastici che non possiedono tutti i certificati necessari per essere dichiarati agibili (Fonte: Rapporto Legambiente) le priorità per rendere realmente sicure le nostre scuole dovrebbero essere altre: lo stanziamento di maggiori fondi per l’edilizia scolastica, la messa in regola delle situazioni presenti negli Istituti e l’apertura di tavoli programmatici con chi vive le scuole per costruire maggiori dinamiche di inclusione a partire dalle forme di sostegno economico, dalla didattica e dalla valutazione. Il tavolo di confronto, ottenuto a seguito delle nostre mobilitazioni degli scorsi anni, con l’Amministrazione Decaro sui temi dell’edilizia scolastica, dei trasporti e del welfare cittadino necessita di vedere un proseguimento dei lavori e una sua riconvocazione per trovare una soluzione ai tanti problemi che gli studenti e le studentesse baresi vivono quotidianamente” conclude la studentessa.

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