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Piano Strategico Regionale, arrivano le proposte dell’Anci Basilicata

Rafforzare le politiche a favore delle aree urbane, incentivando pianificazioni e aggregazioni territoriali comprensoriali, recuperando il modello del Piano Strutturale Metropolitano, dedicare linee finanziarie specifiche per i comuni con popolazione compresa tra i 5 mila ed i 15 mila abitanti. Sono queste alcune delle proposte di integrazione al Piano Stategico Regionale presentato all’Anci Basilicata negli scorsi giorni dalla struttura di missione e sottoposto alla concertazione con gli enti locali e le forze sociali.
Alla preparazione del documento presentato dall’Anci Basilicata ha contribuito anche il sindaco del Comune di Tito Graziano Scavone, che ha voluto chiarirne i contenuti. “Riteniamo che, alla pari di quanto previsto per le aree interne, debbano essere rafforzate le politiche a favore delle aree urbane – ha puntualizzato il primo cittadino titese –, ovvero delle aree che inglobano i comuni limitrofi alle città capoluogo di provincia, Potenza e Matera, al fine di ​ avanzare con la pianificazione di area vasta, sul modello del Piano Strutturale Metropolitano, e
favorire le aggregazioni territoriali comprensoriali indipendentemente dai modelli di governance locale (unioni di comuni, ex comunità montane, ecc)”. Per incentivare le aggregazioni di comuni, a parere del sindaco Scavone, si potrebbero prevedere bandi con requisiti minimi di partecipazione non inferiori a 10 mila abitanti.
Inoltre: “È necessario, onde evitare che anche i comuni che fino ad oggi stanno resistendo al declino demografico, rafforzare le politiche a favore dei comuni medio-piccoli – continua il sindaco di Tito –, quelli compresi tra 5 mila e 15 mila abitanti, considerato che gli stessi non vengono considerati nè nelle linee finanziarie destinate ai comuni sotto i 5 mila abitanti e nè nelle linee finanziarie destinate ai comuni sopra i 15 mila abitanti. In tal senso condivido la necessità espressa dal collega sindaco di Lauria, che la Regione Basilicata individui nella propria programmazione misure specifiche rivolte ai comuni lucani che per condizioni demografiche spesse volte non rientrano nelle strategie di rafforzamento delle aree urbane”.
“Infine in relazione alla necessità, individuata anche dal Psr di rafforzare la capacità del sistema degli enti locali di intercettare le opportunità derivanti dal Pnrr – conclude Scavone –, si ritiene di indicare la possibilità di costituire una struttura tecnica a supporto dei comuni al fine di
accompagnare e supportare gli stessi nelle fasi di progettazione, monitoraggio e rendicontazione delle misure a valere sui fondi regionali e nazionali; organizzare, d’intesa con gli ordini professionali, centrali uniche di progettazione su scala comprensoriale; alimentare con adeguate risorse finanziarie il fondo di rotazione regionale per la progettazione esecutiva a favore dei comuni. Solo in questo modo potremo creare le condizioni necessarie per agganciare da un lato la fase di ripresa che l’Italia si appresta a vivere e dall’altro di rendere i comuni reali protagonisti dello sviluppo territoriale a cui il Piano Strategico Regionale ambisce, realizzando così un modello in cui gli attori locali siano maggiormente impegnati nella gestione delle risorse, mentre la Regione Basilicata maggiormente concentrata sulla programmazione regionale”.

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