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Pisticci, c’è il problema del Vincolo Ambientale Paesaggistico

In questo periodo di grave crisi economica, credo che tutti debbano sentire il dovere di non restare al palo.

Ogni idea, ogni suggerimento che possa arrivare da un singolo cittadino piuttosto che da una comunità o un’associazione, dovrebbe essere visto come un contributo irrinunciabile per qualsiasi amministrazione.

Pensate ad esempio cosa significa rispondere alla necessità di riammodernare o solo manutenzionare la propria casa. Sto parlando di piccole cose come ad esempio la manutenzione straordinaria che prevede soltanto la dichiarazione di inizio attività (oggi SCIA).

Nel nostro Comune affrontare questo problema diventa un calvario in quanto vige, su tutto il metapontino, un vincolo ambientale paesaggistico senza distinzione di sorta che lo rende attualmente inefficace in quanto non discriminante tra beni e territori realmente di alto pregio ed altri che nulla hanno di tutto questo.

Pur in presenza della commissione ambientale, da noi istituita con il governo di salute pubblica nel 2010, le cose sono di poco migliorate se è vero che i pareri da parte della Regione e Soprattutto della Soprintendenza ai beni ambientali, arrivano dopo mesi se non anche dopo anni a causa del notevole numero di pratiche su cui sono chiamati ad esprimersi tali istituzioni.

Basterebbe quindi rivedere i confini territoriali su cui è giusto applicare tali vincoli, che otterremmo uno snellimento dell’iter per il rilascio di alcune autorizzazioni e lo stesso vincolo diventerebbe sicuramente più credibile.

Tra l’altro si tratta di vincoli ricognitivi istituiti molti decenni fa che, proprio per gli anni trascorsi, necessitano di essere rivisti con una nuova ricognizione in quanto non più rappresentativi della realtà.

D’altro canto è indubbio che fa comodo lasciare così com’è il vincolo sul metapontino. Ciò garantisce lo sviluppo di altri territori che la fanno da padrona sui finanziamenti.

Un esempio per tutti, ma non l’unico, è stato il bando 1000 tetti fotovoltaici che ha visto beneficiata soprattutto la provincia di Potenza in quanto le domande presentate sul nostro territorio, proprio a causa della presenza del vincolo ambientale paesaggistico, furono quasi tutte bocciate in quanto si poteva prevedere solo un impianto totalmente integrato, cosa che risulta più complicata da progettare e realizzare. E così di milioni di euro piovuti sulla nostra Regione, quasi nulla è arrivato alle nostre comunità.

Fa comodo perché lo si può utilizzare a seconda della convenienza. In primis per dirottare risorse su altri territori e poi, quando fa comodo, si può sempre fare uno strappo alla regola approvando quello che interessa approvare (vedi alcuni grandi complessi turistici e commerciali che insistono addirittura su aree di interesse nazionale come anche su siti di interesse comunitario e naturalistico).

Come dire, diventa complicato sostenere il reddito delle famiglie, salvo poi riuscire a trovare il modo di facilitare ciò che si vuole promuovere.

A parte tali riflessioni, credo che non si possa restare al palo su questo argomento tenuto anche conto che abbiamo ottemperato ai nostri obblighi costituendo la commissione ambientale.

E’ tempo che, per quanto riguarda le piccole opere e cioè solo quelle che prevedono la valutazione di incidenza ambientale semplificata, si trovi una soluzione per contenere i tempi biblici scaturiti dall’attesa che si pronuncino, in momenti propedeutici, il comune, la regione e la soprintendenza ai beni ambientali e paesaggistici.

Nelle more che si studi come rivedere seriamente i confini e l’applicazione di tali vincoli, è opportuno che qualcuno si faccia carico di invitare, come membri permanenti della nostra commissione ambientale, un rappresentante della regione e uno della soprintendenza.

In questo modo il momento decisionale diventa unico senza compromettere la qualità e la dovuta attenzione al territorio, ma comprimendo notevolmente i tempi di attesa con conseguenti benefici per i professionisti, le imprese e il territorio.

Invito quindi l’Amministrazione Comunale a farsi promotrice in tal senso.

E’ vero che la burocrazia non ha mai ucciso nessuno, ma di questi tempi è di sicuro l’ennesima arma con il colpo in canna puntata sulla nostra comunità.

Rocco Salvatore Caramuscio – Lista dei Cittadini

 

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